CIRCUITO "MANDINGO DI DOLCEACQUA"© L'Evidenziatore Del Web: giugno 2013 Tutto quello che cerchi in un semplice click notizie, news, società, economia, video incredibili,

domenica, giugno 30, 2013

Hai una bella foto/video e ti vuoi fare conoscere nel web gratuitamente!

Da pochi giorni è nato un simpatico gruppo su facebook, nel quale avrete la possibilità di condividere le vostre foto e video nella sua bacheca, mettendo in mostra le vostre emozioni. Quanti di noi a volte ci troviamo in posti e luoghi fantastici e vorreste farlo sapere a tutti, ma a volte per via delle vostre poche amicizie, le visualizzazioni sono limitate.

Da oggi anche persone che magari non conoscete nemmeno, vi commenteranno esprimendo il loro giudizio.

Sei amante della fotografia, ti piace girare video particolari e interessanti, vorreste che anche utenti interessati al vostro lavoro esprima un giudizio o addirittura vi potrebbero assumere in quel campo..perchè no? Può succedere anche questo! Allora che aspettate..!! Fate conoscere il gruppo a più persone possibile e sbizzarritevi. Fate sapere che ci siete anche voi. Le più belle foto della vostra vacanza.. da oggi avrà un'occhio in più!

ISCRIVETEVI DA QUI https://www.facebook.com/groups/268031956669333/members/

ps: Si declinano responsabilità indirette, su foto/video inseriti dagli utenti iscritti al gruppo. In caso di problemi segnalatelo che il documento citato sarà subito eliminato 

ALLARME PESCI FRESCHI CON PARASSITI!

Napoli, allarme parassiti nel cibo, grave rischio salute

Maxi operazione dei Nas e l'esperta avverte: "Attenzione ai cibi freschi"
Parassiti nel cibo soprattutto nel pesce e negli alimenti freschi. Vermi o larve quasi invisibili ad occhio nudo. Questo il risultato di controlli effettuati stamattina in tutta la regione Campania dai carabinieri dei Nas.

Controlli che hanno portato al sequestro di circa 36 tonnellate di alimenti vari, tra i quali quasi 6 tonnellate di prodotti ittici per un valore di circa 2 milioni di euro, in pessimo stato di conservazione e invasi da parassiti. I militari hanno ispezionato, inoltre, 139 tra ristoranti, bar, supermercati, panifici, pescherie e depositi trovando 91 casi di irregolarità. Tra i cibi sequestrati anche 90 tonnellate di prodotti fitosanitari.

Un episodio che crea allarmismo tra i partenopei. A spiegare i rischi dell’assunzione di cibo contaminato e adulterato Maria Triassi,  docente di igiene presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e Direttrice della scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva. “Importante è capire quali siano i parassiti che infestano gli alimenti, ma, vista la maggioranza di prodotti ittici a rischio, è probabile che si tratti dell’Anisakis.  – spiega la Triassi – Questo parassita può provocare microemorragie e quindi ulcera gastrica nel migliore dei casi, con sintomi quali dolore addominale violento,  nausea e vomito”.

Problematica è anche la diagnosi per questo tipo di problema infatti spesso si deve ricorrere a un esame istologico effettuato su biopsia durante un intervento chirurgico. Diverso è il caso se il parassita in questione è un Ossiuro. “In questo caso – spiega ancora la docente universitaria – si tratta di veri e propri vermi che potrebbero colonizzare l’intestino portando a gravi forme di denutrizione.

Il pericolo – avverte - non si riscontra tanto nei prodotti scaduti, poiché le etichette spesso riportano una data antecedente alla vera possibilità di deperimento dell’alimento, bensì negli alimenti freschi conservati in frigo o ancora peggio nel ghiaccio, poiché, se non c’è congelamento, può continuare l’azione batterica e, anzi,  addirittura aumentare così che i parassiti possano  trovare un habitat idoneo alla sopravvivenza”.

FONTE UFFICIALE: http://retenews24.it/articolo-napoli--allarme-parassiti-nel-cibo--grave-rischio-salute_511.html#.Uc-M_TtM-zl

VIENI NELLA TELEVISIONE DELL'EVIDENZIATORE DEL WEB
ECCO ALCUNI CANALI ESEMPIO...

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venerdì, giugno 28, 2013

Che clima ci aspetta per luglio?

Nel complesso sulla Penisola Italiana il mese di Luglio 2013, stante gli attuali aggiornamenti dei modelli matematici, trascorrerà tutto sommato nella norma dal punto di vista termico, salvo temperature localmente al di sotto della media al Nordovest,  per il transito di correnti più fresche ed instabili specie sui settori a Nord del Po.

Atteso lo spostamento dei massimi barici a ridosso dell’Europa Occidentale a partire dalla seconda decade di Luglio, con conseguente ingresso di masse d’aria più fresche ed instabili al Nord e solo in seguito su parte del Centro.

Possibile una vivace instabilità al Nord e Dorsale Appenninica, con i fenomeni che in alcune fasi riusciranno a raggiungere i settori di pianura adiacenti, più probabili quelli orientali per un flusso medio dai quadranti occidentali in quota. Frequenti fasi instabili probabili a Nord del Po e zone interne del Centro. Tempo comunque mediamente stabile al mare e sulle Regioni meridionali.
Continua a Leggere..http://www.centrometeoitaliano.it/previsioni-meteo-luglio/

Ecobonus, incentivi agli elettrodomestici. Ecco come funziona veramente!

La detrazione del 50% finalizzata all'acquisto mobili e elettrodomestici dovrà ovviamente essere documentata e dovrà essere ripartita in 10 quote annuali di egual importo .

Anche la cifra Max di 10.000 euro è buona. Ora col fischio che la gente accetterà di comprare mobili e elettrodomestici senza scontrino fiscale !!!

Ovviamente, l'acquisto di tali beni per essere deducibile IRPEF, deve riguardare arredo di immobile oggetto di ristrutturazione . Non basta indi cambiare solo lavastoviglie per aver  la detrazione.

Chi pagherà con bonifico stia molto attento e controlli che la banca ( o internet banking per chi fa da solo) esegua il bonifico con la causale della agevolazione o non sarà valido per la detrazione.

La banca deve fare come dice il cliente, non deve eseguire ne controllo ne verifica .

Un grazie a Sergio...

lunedì, giugno 24, 2013

Ecco..!! La guerra dell’Iraq è servita a rifornire di petrolio la Cina

Quando l’esercito Usa nel 2003 invase l’Iraq, accompagnato dalla “Coalizione dei volenterosi” che comprendeva anche l’Italia, tutti sapevano che dietro le improbabili armi di distruzioni di massa di Saddam Hussein c’era una guerra per il petrolio e tutti, a partire dagli americani, sapevano e speravano che quei pozzi di petrolio ai quali appiccava il fuoco la Guardia Repubblicana in fuga avrebbero rifornito le economie occidentali ancora in piena crescita.

Ma anche quell’obiettivo di quella guerra sciagurata ed ingannatrice sembra essersi tramutato in un altra cocente disillusione degli strateghi neoconservatori, che tra guerre e disastri finanziari hanno trascinato il mondo industrializzato in una delle peggiori crisi che si ricordano.

Oggi il quotidiano russo Izvestia ricorda beffardamente che a tutti allora sembrava più che normale che la caduta di Saddam Hussein e l’arrivo in Iraq di multinazionali come Exxon, Shell e e Bp che si aggiudicavano tutti gli appalti petroliferi avrebbe portato un fiume di petrolio a buon mercato in Occidente: «Dieci anni più tardi, un Paese che non ha mai sognato di partecipare ad una guerra alla fine ha fatto  jackpot: la Cina. L’Iraq produce oggi più di 2 milioni di barili di petrolio al giorno, circa la metà dei quali non parte per gli Stati Uniti, ma per la Cina».

In Iraq ci sono le seconde più grosse riserve petrolifere del mondo, circa 143 miliardi di barili. Due compagnie nazionali hanno il monopolio dello sfruttamento dei giacimenti: North Oil Company e South Oil Company, gli stranieri possono acquistare solo una parte delle loro azioni e le esportazioni di idrocarburi rappresentano più del 90% delle entrate del Paese.

Secondo Alexei Maslov, dell’Alto collegio di economia russo, «La Cina negozia da molto tempo con Bagdad, ben prima della guerra in Iraq. Ha fatto numerosi accordi per lo sfruttamento comune del petrolio e delle forniture. Oggi li stanno applicando. Regolare il problema petrolifero è la priorità numero uno della Cina. I cinesi acquistano molto petrolio in Russia e in Asia centrale ma entrare in una situazione di dipendenza. La Cina ha quindi due metodi di lavoro: primo, l’acquisti di giacimenti petroliferi, quella che chiamano  la “soluzione centro-asiatica” come in Kazakistan; secondo, la diversificazione massima delle forniture di petrolio. E’ precisamente il caso dell’Iraq».

Già prima della guerra Pechino aveva una potente lobby petrolifera che trattava con la dittatura di Saddam e che poi ha avuto un ruolo importante anche durante l’occupazione americana e con i successivi governi post-Saddam dominati dagli sciiti. Inoltre le compagnie petrolifere cinesi sono statali e questo agli occhi della nuova debole leadership irakena rappresenta una garanzia di stabilità, contrariamente alle multinazionali occidentali viste come potenze straniere che vogliono semplicemente rapinare le risorse del Paese.

Maslov sottolinea che «La Cina è un protagonista petrolifero più affidabile perché il Paese è molto stabile. In più, le quantità fornite possono essere praticamente illimitate, dato che tutte le forniture non coprono nemmeno il 70% dei bisogni».

In altro esperto russo, Boris Dolgov, dell’Istituto degli studi orientali pensa che proprio gli Usa siano responsabili di questa suddivisione delle forniture di petrolio irakeno: «Si può parlare di un fallimento totale della politica americana in Iraq. Gli Stati Uniti si sono inizialmente appoggiati agli sciiti, oppositori di  Saddam Hussein. Poi, quando queste forze si sono unite ai loro correligionari dell’Iran ed hanno cominciato ad opporsi agli americani, quest’ultimi hanno dovuto partire».

Insomma, la catastrofica guerra petrolifera dell’Iraq, messa in piedi con il dichiarato intento di esportare la democrazia e realizzare un nuovo ordine mondiale americano fondato sul petrolio irakeno si è presto trasformata nella presa del potere attraverso elezioni degli sciiti filo-iraniani, in un Medio Oriente ancora più instabile e nel petrolio irakeno che prende il largo verso i porti asiatici, a dare linfa alla crescita della nuova potenza globale cinese, il vero avversario dell’ex super-potenza Usa che si credeva di essere diventata l’unica dopo il crollo dell’Urss.

Testo di Umberto Mazzantini

Sito e fonte www.greenreport.it

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domenica, giugno 23, 2013

Prelievi forzosi in arrivo!!

ULTIME DAL MES: STATI E RISPARMIATORI DEVONO PAGARE LA RICAPITALIZZAZIONE DELLE BANCHE

E voi direte, ma cosa c’è di nuovo sotto il sole? E’ dall’inizio della crisi dell’eurozona che governi e contribuenti pagano per il salvataggio delle banche e attraverso la manipolazione mediatica la cosa ormai è diventata una prassi comunemente accettata. La novità però questa volta è che i tecnocrati di Bruxelles, in vista del prossimo Consiglio europeo di fine mese, hanno messo nero su bianco su un documento ufficiale regole, metodi, cifre, vincoli per descrivere come si deve svolgere l’intero processo, lasciando poco spazio all’improvvisazione e all’immaginazione. In pratica i criminali hanno finalmente confessato la loro colpa, sperando negli effetti terapeutici dell’outing e spiegando chiaramente agli europei quanto ancora devono pagare (e si tratta di cifre da capogiro) per tenere in piedi l’idiozia dell’euro. Qualcuno diceva che il miglior modo per nascondere la verità, è renderla palese e visibile a tutti. Ecco, confidando nella nostra incapacità di interpretare gli eventi e capire la realtà che ci gira intorno, pare che i tecnocrati e i politicanti europei abbiano decisamente intrapreso questa strada.


Ma vediamo come funzionerà l’ennesimo meccanismo infernale messo a punto da tecnocrati e banchieri per distruggere la democrazia, l’economia reale, la coesione sociale. Già sapevamo che gli accordi del MES, Meccanismo Europeo di Stabilità, prevedevano al loro interno, oltre al sostegno diretto agli stati (che serviva poi a finanziare le banche in difficoltà, vedi il caso Irlanda, Spagna e Cipro, o a pagare i creditori francesi e tedeschi, vedi il caso Grecia e Portogallo), anche la possibilità di ricapitalizzare le banche “zombie” dell’eurozona. Ora conosciamo i termini in cui avverranno queste operazioni di ricapitalizzazione, e vi anticipo già che saranno ancora dolori, lacrime e sangue per tutti i contribuenti, che già hanno dovuto una prima volta pagare e stanno ancora pagando per mettere in piedi la trappola del MES.

Insomma nell’eurozona, fra mille indecisioni e tentennamenti, di una cosa possiamo sempre essere certi: la socializzazione delle perdite bancarie e la privatizzazione dei profitti non è più una raccapricciante anomalia dovuta all’emergenza ma la prassi, la normalità, la forma principale di “buon governo” dell’economia e della finanza. E siccome, come abbiamo anticipato, i capitali necessari per salvare l’intero settore bancario fallito raggiungono a spanne numeri ciclopici, non sappiamo quanto saranno ancora bravi gli europei a reggere l’urto e capaci di bere l’amaro calice. E’ davvero così difficile capire che ciò che sta accadendo in Europa corrisponde alla più grande espropriazione collettiva di ricchezza mai avvenuta nella storia dell’umanità?



Prima però di analizzare nei dettagli il piano micidiale, vediamo da cosa nasce tutto l’affanno e la fretta con cui i tecnocrati sono arrivati a concepire il documento e le procedure incriminate. In Europa, per usare una metafora, c’è un vero e proprio iceberg gigantesco che giace nella profondità degli abissi, nel più assoluto riserbo e silenzio degli addetti ai lavori, e solo sporadicamente emerge in superficie: il credito in sofferenza delle banche (in inglese bad loan o NPL, Non Performing Loan).

In pratica una parte sempre più ingente e in continuo aumento degli attivi di bilancio delle banche è ormai inesigibile o incagliato, perché il debitore (che sarebbero poi i privati mutuatari, le aziende, i governi e le stesse banche) è fallito o è tecnicamente insolvente.


Questo processo vizioso, simile ad un enorme cane che si morde la coda, come sappiamo è stato innescato dalle misure di austerità imposte a tutta l’Europa per salvare proprio le banche: i governi tassano i cittadini e le aziende, tagliano le spese pubbliche, rastrellano capitali da destinare al settore bancario, ma così facendo deprimono l’economia, costringono al fallimento i debitori privati e le banche alla fine hanno più danni che benefici dalle politiche rigoriste, perché se da una parte ricevono capitali freschi dai governi, dall’altra perdono sempre di più la possibilità di recuperare i crediti pregressi contratti con il settore privato. L’immagine del colapasta è forse quella più efficace per descrivere il fenomeno: la liquidità arriva abbondante dall’alto ma se ne va subito attraverso i buchi (di bilancio) che intanto si aprono in basso. Ma di quali cifre stiamo parlando?


Arrivati a questo punto la faccenda diventa sempre più nebulosa e confusa, perché grazie alla complicità che esiste fra gli organismi di vigilanza europei (BCE, banche centrali, EBA) e le stesse banche, è molto difficile e complicato se non impossibile capire quanto ci sia di vero e di falso nei bilanci bancari. Secondo alcune stime, il totale del credito in sofferenza nell’eurozona ammonta a circa €720 miliardi, di cui €500 miliardi relativi alle banche della periferia. Il calcolo però è molto approssimativo perché si riferisce soltanto a ciò che viene riportato pubblicamente sui bilanci bancari e all’andamento aggiornato periodicamente dell’indice NPL delle banche, che come si può notare dal grafico sotto, soprattutto nelle periferia più colpita dalle misure di austerità, ha avuto una progressione esponenziale in questi ultimi anni, con una media di incremento del 2,5% l’anno.

 A causa del meccanismo perverso descritto in precedenza, per l’Italia attualmente l’indice NPL è arrivato a sfiorare punte del 13,4% sul totale degli attivi bancari, raggiungendo così in questa particolare classifica Spagna e Portogallo, ma rimanendo sempre dietro alle due prime della classe: Grecia con il 25% e Irlanda con il 19%.
Continua a leggere:   http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2013/06/ultime-dal-mes-stati-e-risparmiatori.html?spref=fb

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mercoledì, giugno 19, 2013

"Clima impazzito" Il 2013 l'anno della svolta climatica?

Secondo il servizio meteorologico della Gran Bretagna, la temperatura supererà la media annua di oltre 0,5°C. Se andremo avanti di questo passo, già in questo secolo sulla Terra cominceranno dei cambiamenti catastrofici. Altri ricercatori credono invece che dal 2014 la temperatura comincerà ad abbassarsi dopo di che inizierà una nuova era glaciale.

Che cosa dobbiamo aspettarci? La rapida sparizione dei ghiacci artici o il blocco delle correnti calde? Secondo Andrej Shmakin dell’Istituto di geografia dell’Accademia delle scienze russa, è più probabile un lento processo di riscaldamento.

Nella nostra vita di tutti i giorni non ci accorgiamo quasi del riscaldamento. Ce ne rendiamo conto solo grazie agli studi scientifici e alle statistiche, quali mostrano che la temperatura del pianeta sta crescendo inesorabilmente. Vladimir Chuprov, coordinatore del programma energetico di Greenpeace Russia, dice che l’attività dell’uomo ha portato al cambiamento della ciclicità delle stagioni.

I fenomeni meteorologici estremi, tipo uragano Sandy, diventeranno sempre più frequenti, perchè l’uomo ha reso instabile il sistema climatico della Terra. Il riscaldamento globale è soltanto uno degli indicatori. Purtroppo il pianeta non potrà più tornare allo stato in cui si trovava nel passato.

Gli esperti della Banca mondiale hanno presentato un rapporto nel quale si rileva che entro l’inizio del prossimo secolo la temperatura media dell’aria aumenterà di 4°C. Cià porterà a cambiamenti irreversibili: diminuiranno le risorse alimentari, spariranno vari ecosistemi, crescerà il livello dell’oceano mondiale. Eppure la battaglia non è stata ancora persa.

Occorre innanzitutto approvare un nuovo efficiente programma per contrastare il riscaldamento globale, che deve prendere il posto del protocollo di Kyoto ormai inutile.

Bisogna inoltre sviluppare le fonti di energia ecologiche, cessare il barbaro taglio delle foreste, perfezionare i sistemi di depurazione delle acque. Se l’impegno sarà energico e ragionevole, la speranza di poter vivere in futuro con un clima accettabile è abbastanza grande.

Fonte ufficiale testo: http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/archive/2012/12/27/cambiamento-climatico-il-2013-sara-forse-il-piu-caldo-degli.html

La Luna diventerà rosa. Attesa per domenica

Gli esperti prevedono uno straordinario spettacolo.

Quest’anno il Perigeo si verificherà domenica 23 Giugno 2013, subito dopo l’arrivo ufficiale dell’estate e la  “super Luna” come la stanno definendo tanti organi d’informazione è un fenomeno che si verifica quando il nostro satellite  raggiunge la minima distanza annuale con la terra (Perigeo), arrivando a non più del 10% della distanza minima del satellite del pianeta.

Il 23 giugno tutti con il naso all'insù, nubi permettendo. La Luna raggiungerà il punto della sua orbita più vicino al nostro pianeta, comunque molto vicino anche in senso assoluto, 356.991 chilometri contro i circa 382.000 di media, 26.000 chilometri di distanza (non tanti in meno dell’ultima Super Luna ufficiale del 6 maggio 2102 con 355.126) in meno che renderanno la Luna molto più grande del solito ai nostri occhi e per di più quest’anno colorata di rosa.  

Come spiegano gli esperti infatti, il colore rosa sarà prodotto dalla sua particolare posizione in rapporto all’atmosfera terrestre. Come sempre accade in estate, la luna si staglia molto bassa sull’orizzonte e i raggi luminosi che riflette verso il nostro sguardo devono compiere un tragitto più lungo attraverso l’atmosfera, che ne assorbe le radiazioni blu e permette invece a quelle rosse di raggiungere più facilmente i nostri occhi. 

Dopo il 23 giungo il prossimo appuntamento con il Perigeo cadrà il primo Agosto del 2014, ma ancora gli scienziati non hanno anticipato di che sfumatura si colorerà la Luna l’anno prossimo, si sa solo che non sarà sicuramente una Super Luna, che dovrebbe invece manifestarsi nel 2028 o nel 2029. Il fenomeno infatti si ripete con intervalli che variano tra i 15 e i 18 anni. Per quest’anno non resta che cercarsi un posto poco illuminato e sperare in un cielo senza nuvole per godersi lo spettacolo.

Fonte: voced'Italia

martedì, giugno 18, 2013

Le zanzare non vi lasciano in pace? Ecco un metodo casalingo tutto ecologico.

E' un metodo naturale ed economico facilmente realizzabile in casa da chiunque, che non crea rischi per ambiente, persone animali domestici e piante.
Provare!!!!!

Oggetti necessari:
200 ml di acqua
50 grammi di zucchero di canna
1 grammo di lievito (lievito di pane, che si trova in qualsiasi supermercato) e una bottiglia di plastica da 2 litri

Procedura:
1- Tagliare la bottiglia di plastica (tipo PET) a metà.
2- Mescolare lo zucchero di canna con l'acqua calda. Lasciate raffreddare. Quando è freddo, versare nella metà inferiore della bottiglia.
3- Aggiungere il lievito. Non c'è bisogno di mescolare. Crea anidride carbonica.
4- Posizionare la parte imbuto, capovolta, nell'altra metà della bottiglia.
5- Avvolgere la bottiglia con qualcosa di nero, meno la parte superiore, e mettere in qualche angolo della vostra casa.

In due settimane si vedrà la quantità di zanzare che sono morte all'interno della bottiglia.

Questo metodo è molto utile in: case, scuole, asili, ospedali, case, allevamenti, aziende agricole, allevamenti, vivai. ecc

domenica, giugno 16, 2013

Quella tassa minacciata dalle lobby.

Il settore finanziario ha intrapreso un'operazione di lobby aggressiva contro la tassa sulle transazioni finanziarie, cercando di ottenere esenzioni che potrebbero pregiudicarne l'efficacia Aumenta la pressione dalle lobby contro la tassa sulle transazioni finanziarie (Ttf) presentata dalla Commissione europea e che dovrebbe essere applicata da gennaio 2014.

Lo vediamo ogni giorno a Bruxelles e nei giornali europei. Nel Consiglio europeo, alcuni governi i cui collegamenti con il settore finanziario e bancario sono ben conosciuti, sono entrati in guerra contro questa tassa. Essi lavorano in privato, lontano dal Parlamento europeo e lontano dal dibattito pubblico, che i media peraltro non seguono né valorizzano abbastanza.

Come dimostrato da precedenti episodi di annacquamento della normativa finanziaria, la direttiva Crd IV (sulle norme prudenziali delle banche), la direttiva Aifmd sugli hedge funds, i regolamenti Emir sui derivati, la direttiva Cra sulle agenzie di rating e sul short selling.

Queste lobby stanno giocando una partita importante nella distruzione minuziosa delle proposte di per nuove e più stringenti regole del gioco. Gli Stati e le lobby, come ad esempio l'Associazione dei mercati finanziari (Afme) ma anche la Fese - Federation of European Stock Exchanges, Businesseurope (ovvero la Confidustria europea) che non sono a favore della Ttf si agitano. L'esistenza di una tassa non è più solo un desiderio astratto. Dopo tanti anni di campagne, i cittadini e le Ong sono riusciti a convincere undici governi europei a introdurre la tassa sulle transazioni finanziarie a livello europeo. L'impegno è stato preso: gli Stati membri che intendono introdurre una tassa lo possono fare, e coloro che vi si oppongono (il Regno Unito, la Svezia o il Lussemburgo) non lo possono impedire.

Come scrivono Andrea Baranes ed Elisabetta Tramonto nel libro "La tassa contro la speculazione", "Una tassa sulle Tf può avere diversi scopi. Può essere un deterrente: far pagare una quota addizionale su una certa attività per disincentivarne la realizzazione. E può essere un modo per fare cassa: raccogliere denaro, da usare poi possibilmente per finalità di pubblica utilità. Nel caso della Tassa sulle transazioni finanziarie (Ttf) si ritrovano entrambi gli obiettivi.

È un prelievo con un incidenza molto ridotta (tra lo 0,01% e lo 0,1%, a seconda delle correnti di pensiero) da applicare su ogni compravendita di titoli (azioni e obbligazioni) e strumenti finanziari (contratti derivati, cambio valuta, ecc)."

La tassa colpirebbe la speculazione e fornirebbe risorse preziose per gli Stati membri interessati, una tassa che potrebbe essere reindirizzata verso gli investimenti per il futuro, verso la creazione di posti di lavoro, verso l'innovazione e verso la lotta contro la povertà, nel mondo e in Europa. Grazie alla realizzazione congiunta del "principio delle emissioni", che richiede alle istituzioni finanziarie al di fuori dell'Unione europea di pagare la tassa, anche se i titoli sono stati emessi all'interno dell'Unione europea, e grazie anche al "principio di residenza", col quale tutte le transazioni finanziarie nell'Unione europea vengono tassate, la potenziale delocalizzazione di dipendenti del settore o di capitale sarà evitata.

Con una vasta area (compresi i fondi di pensione), la tassa riguarderà tutti i prodotti, tutti i mercati e tutti gli attori finanziari. Anche se limitato solo a undici paesi, le sue prestazioni dovrebbero essere ogni anno tra 30 e 40 miliardi di euro. Un bel colpo per il bene comune! La minaccia sulla Ttf è solo l'ultimo episodio di una lotta tra la democrazia e il settore finanziario, a cui stiamo assistendo nei parlamenti europei e americani dall'inizio della crisi finanziaria. Questa lotta è feroce e ogni battaglia è decisiva: l'influenza delle lobby su alcuni regolatori finanziari paralizza la loro capacità di regolare efficacemente i mercati e di fare tornare le banche alla loro funzione originale: finanziare l'economia. È una delle cause principali della diffusione della crisi, in particolare in Italia.

Siamo molto preoccupati. In Europa, gli oppositori della tassa stanno guadagnando terreno, la pressione politica e dell'opinione pubblica diminuisce ed i governi che sostenevano la Ttf sono sempre più divisi. In Germania, la Ttf viene presa in ostaggio le prossime elezioni tedesche, il Belgio e l'Austria vogliono escludere i fondi di pensione mentre la Francia e l'Italia vogliono riprodurre in Europa la loro Ttf nazionale.

Il settore finanziario ha intrapreso un'operazione di lobby aggressiva. La strategia prende due direzioni: dividere la coalizione degli undici Stati membri che desiderano applicare la Ttf, ritardando le decisioni attraverso gli Stati che non vogliono introdurre la tassa, e chiedere più esenzioni che potrebbero pregiudicare l'efficacia della Ttf. Il governo britannico, sostenuto dal suo omologo lussemburghese, ha anche deciso, senza vergogna, di denunciare la Commissione Europea presso la Corte di giustizia sulla proposta legislativa sulla Ttf, in quanto sta andando al di là dei suoi poteri. Non bisogna dimenticare che l'obiettivo della tassa sulle transazioni finanziarie, oltre l'imposizione di un settore tradizionalmente troppo protetto, è fare valere (almeno in parte) le ragioni dell'interesse collettivo anche sul settore finanziario!

L'ultimo decennio è stato caratterizzato dalla crisi che conosciamo, originata dal casino' della finanza speculativa e oggi ormai dilagante nell'economia reale. Il settore finanziario ha agito nell'interesse dell'1% della popolazione più ricco, imponendo una grandissima deregolamentazione, attuata dai governi ciechi o complici contro il 99% della popolazione. Oggi é indispensabile invertire questa tendenza. Siamo già in ritardo, come i gravissimi fatti in Grecia o in Italia dimostrano chiaramente.

Anche se é bene sottolineare che si sono fatti importanti passi avanti e spesso l'Unione europea - e in particolare il Parlamento Europeo - hanno giocato un ruolo positivo. Limitando il bonus e imponendo la trasparenza sulle attività delle banche, i regolamenti bancari europei (Basilea III, cioè la direttiva sulla vigilanza prudenziale IV) hanno mostrato che quando la volontà politica e le pressioni popolari convergono, la democrazia può riprendere il controllo. Adesso é tempo di rimettere al centro del dibattito il contributo essenziale che il settore finanziario deve dare all'uscita dalla crisi.

Fonte originale articolo SBILANCIAMOCI.IT

martedì, giugno 04, 2013

SCOLARESCA TORINESE INVADE LA SPIAGGIA A MENTON E NASCONO LE POLEMICHE DEI BAGNANTI.

Questo pomeriggio nella spiaggia "Robert" a Menton garavan, è successa una cosa che mi ha fatto arrabbiare parecchio. Infatti verso le 15.00 una scolaresca di Torino, all'incirca in sessanta, hanno invaso la spiaggia con lo stupore degli habituè e anche molte lamentele degli stessi.

Ma si può essere così imbecilli..??

Invece di essere contenti e vedere qualcosa di diverso sopratutto bambini che si divertono per un giorno, questi si arrabbiano e criticano.

Parlando con le maestre, mi dissero che alcuni non avevano mai visto il mare nella loro vita, e si sentivano felici mettendo i piedi in acqua.

Vi posso assicurare che erano tranquilli ed educati, confronto a quelli che vedi in genere...Ognuno di loro si copriva di ogni responsabilità verso l'altro.

Dunque la morale sta: che questi poveretti si sono sentiti a disagio e hanno deciso di andare via in anticipo rispetto al programma.

La domanda che vi faccio è: "ma se si trattava di una scolaresca francese, ci sarebbe stato tutto questo disprezzo"? Non voglio fare polemiche nazionalistiche, comunque come tutti sanno che a Mentone gli Italiani, sopratutto quelli di Cuneo e di Torino, nonostante abbiano acquistato mezza città e forse più..sono odiati e disprezzati. Quale sarà il motivo?

Ricordo un particolare di questo inverno quando uscì un'articolo sul Nice Matin, il quale diceva che i gestori di ristoranti, agenzie immobiliari ecc.. Italiani, dovevano trasformare le loro insegne o promozioni esclusivamente in lingua Francese. Come mai c'è sempre questa specie di rivalità tra le due nazioni? Ma non siamo cugini?

ps: Mai generalizzare comunque..Questo che ho scritto è quello che mi è apparso di capire e dunque è una cosa personale. Molta gente me lo dice e per questo motivo la penso così.

sabato, giugno 01, 2013

APPELLO A GRILLO! VOGLIAMO I TUOI PARLAMENTARI IN TV!

Purtroppo la maggior parte dei votanti in Italia sono dai cinquant'anni in su. Prima c'era Emilio Fede con il suo tg alle 19.00 di sera (ora che i pensionati e non solo cenano) ipnotizzava queste persone con parole da vero giornalista e persuasore. Ai tempi di Berlusconi lui diceva rosso e tutti lo ripetevano.

Adesso nonostante la digitalizzazione, i nostri genitori guardano la tv monopolizzata da un sistema corrotto e finto, dove gli si dice ciò che gli si vuol far credere.

Beppe Grillo ha impedito ai suoi di apparire in tv, ma purtroppo per questo motivo, penso che non abbia aperto gli occhi a quelle persone che contano.

Noi che navighiamo, vediamo in realtà cosa sta accadendo..!!

La televisione è il mezzo più semplice  e comodo, le informazioni ripetitive convincono l'individuo che la guarda con più facilità, perchè la massa di persone è superiore.

Con questo post imploro Beppe e i suoi ad apparire in TV e spiegare ad hoc come viene trasmesso sul suo sito, discorsi e video di quello che denunciano.
Sappiamo tutti che alcune trasmissioni televisive sono già impostate, e per questo i ragazzi del movimento ci devono mantenere questa promessa di non cascarci.

Conosciamo la testardagine di alcuni e sono sicuro che questo non succederà. Cambiamo il modo di fare la tv proprio da loro. Diciamo la verità a tutti, ma proprio a tutti..!!!

Ascoltaci Grillo...!!!  Se non sei d'accordo allora.. lascia che prendano la decisione i cittadini! 
Non ci fidiamo più di nessuno, ma perlomeno vogliamo sapere di che morte dobbiamo subire.. poi saremo noi a prenderne le conseguenze o i vantaggi in base all'esito!

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