CIRCUITO "MANDINGO DI DOLCEACQUA"© L'Evidenziatore Del Web: giugno 2015 Tutto quello che cerchi in un semplice click notizie, news, società, economia, video incredibili,

martedì, giugno 30, 2015

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domenica, giugno 28, 2015

Fibromialgia, nuova cura con l’ossigeno



Una nuova cura a base di ossigeno contro la fibromialgia. E’ questo l’approccio terapeutico messo a punto e perfezionato dagli scienziati dell’Università di Tel Aviv, in collaborazione con una squadra di ricercatori americani, e più nello specifico appartenenti alla Rice University.



Studiando le necessità dei pazienti gli esperti sono riusciti a migliorare in modo sensibile l’approccio al dolore cronico provato tipicamente dai pazienti affetti da fibromialgia che fino a questo momento non potevano contare su nessun trattamento ufficiale. Gli scienziati hanno messo a punto una tecnica terapeutica legata alla medicina iperbarica ed all’ossigenoterapia. Altro fattore da sottolineare: nel corso dello studio, pubblicato all’interno della rivista di settore PLOS ONE., i ricercatori hanno contestualmente reso nota l’origine della malattia: essa ha sede nel cervello e nelle lesioni che lo stesso può subire.

Dobbiamo ricordare che la fibromialgia è una malattia che colpisce il 2-4% della popolazione e in quasi totalità donne. Questa particolare sindrome di solito si manifesta dopo un trauma cranico, dopo un’infezione cerebrale e dopo un forte stress e dipende dalla “rottura” dei meccanismi cerebrali responsabili del trattamento del dolore. Spiega il Dott. Shai Efrati, direttore dell’Hyperbaric Medical Center di Assaf Harofeh Medical Center e Professore presso la Facoltà di Neuroscienze dell’Università di Tel Aviv.



In studi precedenti, abbiamo scoperto che potevamo migliorare significativamente lo status delle vittime di ictus e lesioni cerebrali grazie alla somministrazione di ossigeno iperbarico (ad una pressione superiore rispetto alla pressione atmosferica). Abbiamo scoperto che il trattamento in camera iperbarica ripara e rigenera i tessuti del cervello nei pazienti, anche molti anni dopo l’infortunio. Sulla base di tale successo i ricercatori hanno cercato di esaminare l’efficacia del metodo in altri tipi di malattie o lesioni, compresa la fibromialgia.

Il team di scienziati ha quindi iniziato a lavorare su un gruppo di 60 donne di età compresa tra i 21 ed i 67 anni affette da fibromialgia da almeno due anni: sono state sottoposte a mappatura del cervello attraverso l’uso di strumenti dedicati e sono poi state suddivise in due gruppi, di cui uno utilizzato come controllo. Ad uno di essi sono stati somministrati 5 trattamenti settimanali in camera iperbarica per 15 giorni di ossigeno al 100% e una pressione pari a due atmosfere. Nel 70% delle donne trattate i risultati sono stati così buoni che non vengono più considerate affette dalla patologia.

FONTE ORIGINALE:http://www.blog-news.it/post/fibromialgia-nuova-cura-con-rsquo-ossigeno

fonte foto e vi invito a visitare questa pagina molto interessante: http://www.egidiotittarelli.com/

POST POPOLARI

ATTENZIONE AL CAFFE' AL GINSENG AL BAR ?

ATTENZIONE AL CAFFE' AL GINSENG AL BAR ?
E IL CAFFE' GINSENG ISTANTANEO AL SUPERMERCATO ?

Si tratta di uno dei prodotti più industriali, ingannevoli e avvelenanti ( specialmente se si ha l'abitudine di berlo tutti i giorni ) che si trova in commercio ! Questo in foto è uno dei tanti preparati solubili al inseng che si trovano nei supermercati, ma molto probabilmente i preparati solubili usati per le macchinette al Bar sono gli stessi o hanno una composizione poco differente da questa.

LEGGETE CON ATTENZIONE QUESTI INGREDIENTI !

ZUCCHERO
SCIROPPO DI GLUCOSIO SOLIDO
OLIO DI PALMA E DI COCCO *********IDROGENATI*********
CASEINA

MONO E DIGLICERIDI DEGLI ACIDI GRASSI ( E471 - E472e. Sono additivi da evitare, diverse ricerche sugli animali hanno dimostrato che gli elementi della famiglia dei digliceridi possono: ostacolare una crescita normale dei tessuti, causare cattiva assimilazione degli acidi grassi essenziali, aumentare il volume del fegato e dei reni, ridurre la dimensione dei testicoli e intaccare l'utero.



Inoltre, questo additivo può essere di origine animale o provenire da piante oleaginose transgeniche. Il prof. Dott. Franco Berrino spiega spesso i danni dei mono e digliceridi nelle sue conferenze sulla alimentazione. Questi additivi devono essere anche evitati da chi è vegano e da chi segue una alimentazione consona ai dettami dei protocolli di alimentazione ebraica Kosher e ai protocolli Halal, a meno che il produttore non specifichi che tali derivati sono ottenuti da composti vegetali. Spesso li si produce a partire da scarti animali di maiale o grassi del pellame, infatti. )

DIOSSIDO DI SILICIO ( E551, innocuo. Secondo gli studiosi non è altro che polvere di roccia che l'organismo assimila solo in una certa quantità e che per il resto elimina con urina e feci. http://ajcn.nutrition.org/content/75/5/887.full
Ad ogni modo, il silicio organico è un ottimo nutriente per il nostro corpo soprattutto per l'integrità della pelle, delle cartilagini e delle ossa ).

E340 ORTOFOSFATO DI POTASSIO: un additivo usato anche nella preparazione degli aromi. Secondo alcune ricerche può provocare squilibri nell'equilibrio calcio/fosforo dell'organismo, iperattività e disturbi digestivi.

E452 POLIFOSFATO DI SODIO o DI POTASSIO: additivo da evitare ! E' classificato in rosso in tutti gli studi sugli additivi alimentari.

E332 CITRATO DI POTASSIO: conservante e acidificante di origine vegetale, derivato da batteri o ottenuto da ingegneria genetica. Nonostante tutto ciò, diverse ricerche lo considerano innocuo, mentre alcuni studiosi lo sconsigliano alle persone con problemi renali.

E160a: COLORANTE naturale carotene, unico ingrediente realmente accettabile di questo prodotto !



CAFFE' ISTANTANEO IN POLVERE ( 12% ): contiene un 12% di caffè questo prodotto, non di ginseng ! Da notare questa cosa.

AROMA DI CAFFE': per migliorare il gusto e sapore della bevanda

ESTRATTO DI GINSENG IN POLVERE ( MENO DELL' 1% ): il 99% e oltre di questo preparato contiene tutt'altro che ginseng, in pratica !

Adesso capite cosa si rischia di bere tutti i giorni al bar se si prende il caffè al ginseng ? Guardate sempre bene le etichette se utilizzate questi prodotti, anche al bar fatevi dare il cartello ingredienti dal barista, è tenuto a mostrarveli per legge se sono richiesti !
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Gianpaolo Usai
Diploma di Nutritional Cooking Consultant
College of Naturopathic Medicine

Per consulenze professionali su prodotti, etichette, marche, consigli nutrizionali e ricette di alimentazione sana scrivete un messaggio privato su facebook.

Oppure scrivete all'indirizzo e-mail gianpaolousai@yahoo.it

specificando che siete interessati ad una consulenza nutrizionale a pagamento. Non vengono prese in considerazione le richieste di consigli, pareri su argomenti di alimentazione o altro, se non sono richiesti specificamente come consulenze professionali a pagamento.

fonte ufficiale facebook

venerdì, giugno 26, 2015

Dal 1 luglio l'acquisto dei farmaci online diventa legale.

Il bazar virtuale si arricchisce di una nuova possibilità: dal 1 luglio anche in Italia, come in tutta l'Unione europea, sarà possibile acquistare farmaci con un click, attraverso siti web di rivenditori già autorizzati alla vendita di medicinali.

Ma come riconoscere la cyber-farmacia doc, ed evitare di incappare in prodotti fasulli, mal conservati e potenzialmente dannosi? "Il commercio di farmaci falsificati potenzialmente tossici o anche solo inefficaci è una delle minacce più rilevanti per la sicurezza sanitaria globale - sottolinea all'Adnkronos Salute Domenico Di Giorgio, responsabile dell'Ufficio Qualità dei prodotti e contraffazione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) - E i numeri ci dicono che solo lo 0,6% delle farmacie online è legale".

Numeri frutto di un aggiornato monitoraggio dell'offerta web: su 331.430 siti monitorati, di cui 35.610 Internet Pharmacies attive, l'esperto sottolinea che solo "212 sono legali (0,6%), 1.819 sono 'borderline' (5,1%) e 33.579 sono illegali (94,3%). Dunque questo dà un'idea del rischio di incappare in prodotti fasulli. In Italia, inoltre, si potranno acquistare via web solo i medicinali senza obbligo di prescrizione.



"Le persone fisiche o giuridiche che vogliono avviare l'attività di vendita a distanza attraverso un proprio sito web - ricorda l'esperto - devono essere già in possesso di un'autorizzazione alla vendita di medicinali". Ma come riconoscere le farmacie online doc? "E' stato adottato un logo comune, una croce bianca su uno sfondo a righe verdi, per consentire ai consumatori che vogliono acquistare farmaci online in sicurezza di distinguere tra un sito legale e uno illegale".

Il logo, precisa Di Giorgio, deve essere chiaramente visibile su tutte le pagine dei siti autorizzati e deve rendere immediatamente comprensibile agli utenti in quale Stato membro il rivenditore ha stabilito la propria sede". Nel caso di una farmacia web italiana, nel logo ci sarà una bandiera tricolore. Ma come funziona il meccanismo anti-truffe? "Cliccando sul logo si accede al sito web dell'autorità competente dello Stato nel quale il rivenditore ha stabilito la propria sede e alla lista dettagliata di tutti i rivenditori online legali. Inoltre sul sito web devono essere riportati i recapiti e i riferimenti dell'autorità che ha rilasciato l'autorizzazione per la vendita di farmaci e alla quale è stato notificato l'avvio dell'attività di vendita online".



"Il logo è stato depositato: se una farmacia illegale lo falsifica e ne usa uno 'civetta', collegato a finte pagine di convalida, violerà norme che consentono un intervento tempestivo per bloccare la farmacia", assicura l'esperto Aifa. "Nei prossimi mesi il monitoraggio sarà attentissimo, anche operatori e associazioni di pazienti possono segnalare sospetti e abusi. Attualmente - prosegue - il canale illegale è preponderante. Non ci aspettiamo un mercato enorme per i 'senza ricetta' venduti online, ma un assestamento nei prossimi mesi. Proprio per favorire un accesso sicuro all'acquisto dei farmaci online lanceremo una campagna, naturalmente via web, in contemporanea in Italia, Spagna, Portogallo e Gran Bretagna: l'informazione è la chiave per la sicurezza".

Ma quali sono, al momento, i medicinali più comprati online in Italia, illegalmente? "Si tratta di prodotti che si fatica ad ottenere dal medico, dunque farmaci per la disfunzione erettile, steroidi, medicinali dimagranti". Prodotti che costituiscono un serio rischio per la salute, perché privi di principio attivo, con sostanze non dichiarate, alterati o mal conservati.


Fonte copia7incolla: http://www.adnkronos.com/salute/farmaceutica/2015/06/17/dal-luglio-acquisto-dei-farmaci-online-diventa-legale-solo-per-quelli-banco-infografica_k7uEtwCg6zOKIvpqlYzYlO.html?refresh_ce

Dimmi quando sei nato e ti dirò di quale malattia soffrirai

Uno studio della Columbia University ha evidenziato una correlazione tra il mese di nascita di una persona e il rischio di soffrire di determinate patologie. Secondo questa analisi, i nati di maggio sarebbero i più sani, mentre quelli di ottobre i più vulnerabili.

Un tempo, tramite la data e l'ora di nascita, si calcolavano segno zodiacale, ascendente ed effemeridi: secondo l'astrologia, la lettura dei pianeti e l'oroscopo porterebbero a prevedere con esattezza il carattere di una persona e come la stessa se la passerà durante la settimana. Ma oramai la scienza del calendario non è più esclusiva di chi sa interpretare il movimento dei corpi celesti e il modo in cui esso influenza la nostra personalità: la medicina, ora è ufficiale, si è appropriata anche di questo campo, ed è oggi in grado di vaticinare quali saranno i disturbi di un essere umano in base alla data di nascita.



Lo studio è stato condotto dai ricercatori della Columbia University su circa 1,7 milioni di volontari, e ha evidenziato una curiosa connessione tra il mese di compleanno e la predisposizione verso una certa categoria di patologie. Secondo l'analisi degli scienziati americani, i nati nel mese di maggio sarebbero quelli più invulnerabili, mentre gli ottobrini detengono il triste primato come persone maggiormente cagionevoli: particolarmente spiccato il legame tra questi ultimi e disturbi mentali, quali deficit dell'attenzione ed iperattività.

Anche per quel che concerne chi è nato a novembre il rischio è quello di soffrire di malattie mentali, oltre che di patologie virali, mentre i nati in aprile avrebbero una propensione tutta particolare verso l'angina pectoris. Chi è nato a gennaio risulta piuttosto vulnerabile all'ipertensione; i settembrini sono al contrario propensi verso l'asma e le patologie respiratorie in generale; nei nati di marzo si possono riscontrare spesso disordini cardiaci quali fibrillazione atriale e disfunzione della valvola atriale. 

I ricercatori americani hanno concluso che esisterebbero ben 55 disturbi legati quantomeno alla stagione di nascita. Per giungere a questi risultati, pubblicati sul Journal of American Medical Informatics Association, si sono serviti di un algoritmo che ha comparato 1688 malattie diverse alla storia clinica di 1,7 milioni di cittadini di New York, trattati il Presbyterian Hospital/CUMC tra il 1985 e il 2013.



Secondo gli autori dello studio, alla luce di quanto emerso, i meccanismi di sviluppo precoci e dipendenti dalla stagione giocherebbero un ruolo decisivo influenzando il rischio di sviluppare determinate patologie: i dati raccolti dalla Columbia University potrebbero aiutare gli scienziati a scoprire nuovi fattori di rischio, di modo da contrastare lo sviluppo dei disturbi. Il prossimo passo sarà anche quello di replicare l'analisi al di fuori dei confini della Grande Mela, per vedere quanto i fattori ambientali influenzano i risultati.

Ovviamente, i rischi legati al mese di nascita risultano significativamente inferiori rispetto a quelli correlati, per esempio, allo stile di vita, all'alimentazione, all'esercizio fisico.  

Fonte copia/incolla http://salute.ilgiornale.it/news/22395/-patologie-nascita-rischio-nati/1.html

sabato, giugno 13, 2015

LIBIA: LA LUCROSA CACCIA AL NEGRO PER MANDARCELO

DI MAURIZIO BLONDET



«Siamo qui per essere venduti»: così i migranti – quasi tutti subsahariani – che sono parcheggiati nel centro di raccolta di Zaouia, in Libia, un 50 chilometri ad ovest di Tripoli. Due inviati di Le Monde sono riusciti a avvicinarli (non si conoscono i particolari): come risultati dai loro agghiaccianti racconti, diversi sono rimasti vittime di retate delle ‘autorità’ libiche della zona e del momento.



«Le autorità ci accusano di voler partire per l’acqua, ma è falso», dice uno (Le Monde lo mostra in video): «C’è chi viene preso in casa, negli appartamenti, altri sono presi per strada; come me, io sono stato preso per strada».

«I veri traghettatori sono loro», spiega un compagno. «Dicono agli europei che ci hanno catturato in mare ma è falso! Ci stanno vendendo. Sono loro che gestiscono la prigione e organizzano le partenze per andare in Italia. Sono padroni di appartamenti in riva all’acqua, raccolgono la gente nelle ‘connection houses’. La ‘connessione’ sono loro, la fanno tra di loro, è il loro business. Siamo qui per essere venduti, alcuni a quasi mille dinari (libici). Mangiamo pochissimo, Quando arrivate voi giornalisti, fanno finta, è organizzato».

«Mi chiamo Roland», interviene un terzo, «sono nigeriano. Siamo venuti qui per lavorare, io e i miei amici. Guarda, ho addosso ancora i miei abiti da lavoro. La polizia ci ha arrestato per la strada. Noi non siamo venuti per fare la traversata, siamo venuti per lavorare. Io lavo le auto, questo faccio. Non so più che fare. Tutti i miei soldi, il telefono... tutto! Mi hanno preso tutto, sono in piedi senza niente. Non abbiamo alcun contatto... il mio telefono, tutto! Tutto m’hanno preso. Guardami, sono davanti a te».



«Io mi chiamo Samir, sono somalo. Siamo rifugiati e adesso cerchiamo una vita migliore... ma siamo stati arrestati in Libia. Nove mesi in Libia, capisci, e tre mesi in questa prigione. Cerchiamo la libertà, chiediamo aiuto».

«Mi chiamo Fussa. Sono venuto in Libia tre mesi fa, vivo in Libia, io lavoro. Sono venuto con i miei amici. Ieri tornavamo dal lavoro quando ci hanno arrestati. Ci hanno preso tutti i nostri beni, non abbiamo più niente... e l’acqua qui, è acqua salata. Qui siamo perduti, non mangiamo bene, per favore, domandiamo al Governo di Questo paese di venire in nostro aiuto, e di lasciarci rientrare a casa, nel nostro Paese. Chiediamo la libertà. Prego il Governo di questo Paese di aiutarci. Per favore, chiediamo soccorso, per favore…».

«Se ho l’opportunità di lavorare ancora in Libia lo farò», dice un altro, «se ho questa possibilità lavoro: sono muratore, sono un buon lavoratore».

Un altro ancora: «La sola cosa che vogliamo è tornare al nostro Paese –– è tutto quello che si vuole perché ci hanno affaticato qui, non si mangia, non si beve, non si dorme. Ci sono molte persone malate qui. Abbiamo perduto tutto: il denaro, i nostri passaporti....».

«Ci sono persone che sono qui da più di sei mesi, sette mesi... altri quattro mesi... senza contatto coi parenti. Le nostre famiglie non sanno se siamo vivi o morti».

Il pezzo di Le Monde (qui) non dice molto di più, è costruito come un articolo «di colore», di impressioni e sentimenti (sarebbe come, ai tempi di Stalin, entrare in un Lager siberiano e fare del «colore»). Tuttavia, dal poco si ricava questa visione:

I prigionieri sono tutti negri dell’Africa nera, non vengono dal Medio Oriente, non fuggono le guerre e l’IS.

Molti di loro sostengono essere emigrati per lavoro nella Libia di Gheddafi; si dicono vittime di sistematiche retate da parte di poliziotti (o quel che sono) libici, comunque gente di un qualche «Governo» in combutta con i trafficanti, o trafficanti essi stessi, per essere mandati in Italia su barconi o gommoni.

In Libia c’è la caccia all’africano nero, perché il traffico rende. Siccome l’Italia li accoglie tutti (Manconi e Papa Francesco: «Accogliamoli tutti!») l’industria della tratta libica ce ne manda sempre di più. Se ne procura di sempre nuovi con arresti e retate, li caccia nei suoi campi, e li imbarca –– alcuni contro la loro volontà: quanti? Non sappiamo. Altri di sicuro si sono mossi per venire in Italia via mare. Sarebbe interessante sapere se il business li raccoglie nei loro Paesi, li attrae con la promessa: in Italia vi prendono tutti! Dateci tremila dollari.. .poi furto di denaro, dei passaporti, dei cellulari (tanto in Italia ve ne danno uno nuovo), in compenso un costoso satellitare sul barcone per chiamare i soccorritori italioti.

In un certo senso è una storia di razzismo libico che continua.



Cercando in archivio trovo un titolo del 2011: «È caccia all’africano nero in Libia, ma nessuno lo dice». È un comunicato dell’agenzia Habeshia per la comunicazione e lo sviluppo (un gruppo di eritrei), e parlava di un altro genere di caccia in voga allora: tutti i neri, per lo più immigrati lavoratori nella prospera Libia di Gheddafi (i libici si sa non lavorano; avevano – diciamo – il reddito di cittadinanza, potevano pagarsi i negri come servi e schiavi) quando Gheddafi è stato rovesciato sono stati presi di mira come «mercenari al soldo del colonnello, e per questo inseguiti, perseguitati e uccisi. (...)» . Vi si racconta di «una donna eritrea, picchiata e buttata fuori di casa dal proprietario, a Tripoli, zona Medina, perché nera. Voi neri africani, gli ha detto, siete mercenari del regime. E fatti di questo genere stanno accadendo ovunque, soprattutto di notte».

«A Bengasi due eritrei sono stati linciati e uccisi dalla folla mentre cercavano di portare assistenza a due connazionali gravemente feriti. I profughi rimasti in vita hanno chiesto aiuto ad una nave inglese, pregando che mettesse in salvo almeno i due feriti, ma hanno ricevuto un rifiuto secco».

A Tripoli, «le famiglie di origine sub-sahariana non possono uscire nemmeno a fare la spesa perché temono il linciaggio. Sono le vittime preferite degli sciacalli depredatori. Molti sono stati rapinati, altri sequestrati. È una persecuzione». «Centinaia di richiedenti asilo politico che erano tenuti nelle carceri libiche, con l'aggravarsi della crisi sono stati costretti dai loro carcerieri a imbracciare le armi per colpire la piazza. Chi si è rifiutato di farlo, è stato ucciso».

La pulsione del linciaggio razzista, la caccia al negro di allora, sembra adesso perfezionata in industria del rastrellamento e vendita del negro all’Italia, che li accoglie tutti.

«Dal gennaio 2015 la guardia costiera libica non salpa più in mare per pattugliamenti», scrive Deutsche Welle in un servizio di poche settimane fa. In aprile, Deutsche Welle non ha fatto un pezzo di colore, ha persino parlato col capo della guardia costiera libica, Mohamed Baithi: il marpione, pieno di compassione umana, gli ha detto che i migranti presi in mare «non vogliono tornare in Libia –– e non si fa fatica a crederlo. Sono loro che «vogliono andare in Europa. Certe volte quando li prendiamo e portiamo indietro, piangono o cercano di distruggere le nostre imbarcazioni».

Messe insieme, le asserzioni del brav’uomo con il servizio fotografico-impressionistico di Le Monde, si intuisce che è la guardia costiera libica a fare i business, o almeno a prenderci la sua parte. Infatti Baithi spiega a DW  (qui) quel che già sappiamo: «I barconi mandano un messaggio di SOS, le navi mercantili o i pescherecci nelle vicinanze sono obbligati in base al diritto internazionale marittimo a soccorrerli. Devono prender tutta questa gente a bordo». E il gioco è fatto.

«Siamo qui per essere venduti», dicono i negri imprigionati, e gli impressionisti di Le Monde non chiedono dettagli: venduti da chi? E soprattutto: a chi? Chi vi vuole comprare? Per quanti soldi?

Allo stesso modo, i valorosi inchiestisti di DW non chiedono a Baithi: come mai la guardia costiera libica «non esce più in mare dal gennaio 2015»? Si capirebbe avesse detto: non usciamo più in mare dal 2011, perché l’apparato statale è collassato. Invece: dal gennaio 2015, ossia dall’inizio di quest’anno. Perché? E da allora che il numero dei migranti gettati sui barconi volenti o nolenti è aumentato in modo esponenziale. Ancor più dei 17 0 mila del 2014, che erano già quattro volte di più di quelli messi in mare nel 2013. Centinaia e centinaia arrivano ormai ogni giorno, immediatamente soccorsi dall’Italia e dalla UE, la cui operazione è stata potenziata.

Ad alimentare quella che anche Le Monde chiama «una cinica industria. Il numero degli annegati in mare è salito alle stelle: alla data del 7 maggio, 1829 affogati, nove volte di più del periodo corrispondente del 2014. Fanno economie, li gettano in galleggianti marci promessi a naufragio certo. Sulle coste libiche, i trafficanti li parcheggiano in stamberghe dopo averli spogliati, le autorità li arrestano per mostrare all’Europa che fanno qualcosa e mascherare le loro connivenze occulte».

La nostra carità senza limiti aumenta il numero degli annegati? È una modesta domanda. Tanto più urgente visto che anche da noi fiorisce il business sull’immigrato salvato-in-mare: con la differenza che a pagare il business criminale italiota siamo noi contribuenti italioti. Carità pelosa?

Da noi domina l’accoglienza totale, la carità senza limiti, e guai a chi storce il naso; che non sia quello il fomite dell’industria del negro con retate dall’altra sponda? Che più ne accogliamo e più loro ce ne trovano?



«Siamo qui per essere venduti»; dicono i poveri negri del campo di Zaouia: venduti a chi, precisamente? I trafficanti della loro carne hanno preso i 3-4 mila dollari a ciascuno di loro, li hanno depredati del cellulare e del soldino in tasca, li hanno già puliti e spolpati come ossi di seppia: da loro non possono certo prendere altro. E allora da chi aspettano altri soldi? A chi li hanno venduti o intendono venderli?

Chi li compra in Italia, in Europa, in Occidente?

Viene qualche dubbio: che ci siano organizzazioni occidentalissime che «comprano» i negri dai libici. I complottisti più fanatici (da cui mi dissocio) dicono che c’è un interesse globalista ad inondarci di immigrati, un progetto per affondarci nella destabilizzazione che l’Occidente ha portato in Libia, Siria, Iraq, Yemen. Perché «una fonte dell’intelligence di Londra» accredita la stima di “migliaia di migranti” in pericolo e rilancia l’allarme su possibili ulteriori partenzeimminenti, indicando in almeno “mezzo milione” le persone radunate sulle coste libiche in attesa di nuovi imbarchi? Come sanno quella cifra? E perché le navi inglesi che raccolgono gli immigrati dai barconi, prodigandosi in modo eccezionale, poi li sbarcano in Italia? Perché non se li prendono e se li portano? Dopotutto, le navi militari sono pezzi di territorio nazionale.

Maurizio Blondet

Fonte: www-effedieffe.com
http://www.effedieffe.com/index.php/images/stories/header-menu/templates/effedieffe_v12/css/templates/effedieffe_v12/js/index.php?option=com_content&view=article&id=316040:libia-la-lucrosa-caccia-al-negro-per-mandarcelo&catid=83:free&Itemid=100021

http://www.lemonde.fr/international/visuel/2015/05/30/nous-sommes-la-pour-etre-vendus_4642829_3210.html


mercoledì, giugno 10, 2015

"FIBROMIALGIA" IL VIDATOX UN VALIDO RIMEDIO.

Navigando nelle diverse pagine di Facebook, ci siamo imbattuti su un gruppo con il nome: "FIBROMIALGIA STOP AI DOLORI" dove una sua iscritta ha messo in risalto l'efficacia di questo prodotto omeopatico dal nome VIDATOX.

COPIAMO E INCOLLIAMO LA SUA DICITURA PER INTERO: molti i commenti in positivo a riguardo. Sarà la vera soluzione a questa tremenda malattia..??

"Buongiorno a tutti, sono felice di dare la mia testimonianza riguardo il vidatox. Comunemente viene usato per curare malattie tumorali, ma ora vorrei dare la mia testimonianza che può aiutare anche chi è affetto da fibromialgia. So che non ci sono stati studi medici riguardo gli effetti benefici del vidatox sui fibromialgici, ma io lo assumo da 2 anni e 3 mesi e ne ho avuto dei riscontri positivi.

Per chi non conoscesse la fibromialgia posso dire che è una malattia molto invalidante, con molti sintomi. Oltre i due principali sintomi,dolore e stanchezza cronica ,si possono manifestare altri sintomi, quali: rigidità mattutina, disturbi del sonno, più che difficoltà ad addormentarsi si tratta di frequenti risvegli notturni, è sonno non ristoratore; malditesta o dolore al volto, acufeni, fischio (vibrazione all'interno delle orecchie), disturbi della sensibilità, in particolare formicolii diffusi in tutto il corpo, disturbi gastrointestinali, difficolità digestive, accidità gastrica, dolori addominali, disturbi orinari, disminorrea, alterazione dell'equilibrio: senso d'instabilità, di sbandamento, vere e proprie vertigini; tacchicardia, episodi di tacchicardia con cardiopalmo che portano spesso i pazienti di fibromialgia al prontosoccorso per paura di una malattia cardiaca; disturbi cognitivi: difficoltà a concentrarsi sul lavoro e sullo studio, testa confusa, perdita di memoria a breve termine;allergie: una buona parte dei pazienti fibromialgici sono allergici a numerosi farmaci e hanno allergie alimentari di vario tipo; Ansia.

Come potete notare i sintomi sono numerosi, a tal punto che si è sottoposti 24/24 a dei dolori continui emigranti. 




Ci si sottopone a svariati esami radiologici e test, ma avendo sempre riscontri negativi, è facile non essere creduti ed essere confusi per ippocondriaci. Continuando a persistere per la cuasa del nostro malessere alcuni medici ci sottopongono a cure di farmaci molto pesanti che poi non danno un risultato sodisfacente, come è successo a me e tanti altri pazienti fibromialgici.

Prima di assumere il vidatox mi sono documentata ma non ho trovato informazioni riguardo gli effeti che poteva avere sui fibromialgici, poi ho incontrato alcuni fibromialgici che ne facevano uso e ho avuto delle spiegazioni più esaurienti. Successivamente ne ho parlato col mio medico di famiglia e sotto suo consiglio, prima di iniziare, ho fatto le analisi del sangue, col risultato di valori sfalzati come la VES e Ggt (purtroppo le tante medicine che assumevo mi avevano creato dei problemi al fegato). 



Durante il primo mese che usufruivo del vidatox ho ripetuto le analisi e i valori sfalzati si sono abbassati, così ho continuato con questa cura. Dopo 2 anni i valori sono tornati alla normalità. Con l'aiuto del mio medico ho tolto gradualmente tutte le medicine che assumevo (137 pastiglie al mese, questo fa capire che la cura prescritta dal medico era inutile).

Ora prendo solo il vidatox, la vitamina D, un integratore dal nome cardinin. I dolori muscolari,malditesta, disturbi della sensibilità, alterazione dell'equilibrio, disturbi connettivi (sopratutto la memoria breve termine) e i gonfiori ai polsi e alle caviglie non ci sono più, posso chiudere le mani sino a formare dei pugni, prima non potevo e mi cascava tutto dalle mani. Dopo tanto tempo ho ripreso anche a guidare. Da due anni non faccio più il vaccino per l'influenza, il vidatox ha stimolato le difese immunitarie, ho solo avuto qualche raffredore. 

Questa è la mia esperienza, spero sia d'aiuto a chi ha pensato di assumere il vidatox ma non era sicuro e che se ne conintui a parlare nel gruppo per aiutare tutti i fibromialgici. So benissimo che non è una cura ma è solo un modo per alleviare i sintomi, perché quando è capitato che non riprendessi più il vidatox i dolori son tornati nuovamente, però penso che se anche non ci sono delle certificazioni mediche sui suoi benefici su noi
fibromialgici ma da la possibilità di vivere giornate migliori con i propri cari,senza effetti collaterali, perché non assumerlo?
Annalisa.



Serena Padoan
07/10/2014
buon giorno a tutti, allora mi rifaccio al discorso che ha fatto Annalisa Marongiu e vi dico che anche io sto assumendo il VIDATOX, beh mi stà cambiando la vita, sono 3 settimane che lo assumo e i dolori si stanno attenuando, ci sn giorni in cui non li ho neanche tipo oggi per esempio, io ci credo e continuerò per questa strada, quando il dolore ti impedisce di vivere e trovi un aiuto allora buttati, io la penso cosi, se qualcuna vuole saperne di più mi contatti,sn sempre disponibile, il male della fibro con il Vidatox si attenua e poi sparisce, con un poco di pazienza, ma se uno non prova..... non lo saprà mai, in fondo è un prodotto omeopatico, non ha effetti collaterali, tentare non crea alcun problema. Bon per ora mi fermo poi man mano vi aggiorno, un bacio a tutti tutte coloro che stanno soffrendo".


DUNQUE PROVARE NON COSTA NULLA E SPERIAMO IN DIO CHE FUNZIONI..!!
 Il vidatox omeopatico e un antidolorifico antiinfiammatorio e aumenta le difese immunitarie, l escozul refrigerato della labiofa e un antitumorale, antidolorifico, antiinfiammatorio e aumenta le difese immunitarie




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martedì, giugno 09, 2015

Dolori ovunque che durano dai tre mesi in su. Il Corriere parla della Fibromialgia con un'intervista video.

Finalmente anche i mezzi di comunicazione più importanti, stanno cominciando a mettere in evidenza questa malattia fino a qualche anno fa sconosciuta. Molto bene spiegata e illustrata da un'esperto, potrebbe aiutarti a capire e convivere con la Fibromialgia.



GUARDA IL VIDEO:

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