Una ricerca della Scuola di Medicina Veterinaria dell’Universita' della California.
La maggior parte delle preparazioni casalinghe sono nutrizionalmente incomplete.
Roma - Cucinare per il proprio cane seguendo ricette casalinghe può essere pericoloso per la sua salute. Questo l’allarme lanciato da una ricerca della Scuola di Medicina Veterinaria dell'Università della California di Davis, pubblicato sul Journal of the American Veterinary Medical Association. Lo studio, il più ampio mai effettuato sul tema, ha analizzato il contenuto nutrizionale di 200 ricette provenienti da 34 diverse fonti, inclusi libri di cucina per cani, ricettari reperiti sul web e testi di medicina veterinaria.
I risultati evidenziano che solo 5 ricette (tutte scritte da veterinari), delle 200 analizzate, erano in grado di fornire quantità adeguate di tutti i principi nutritivi essenziali stabiliti dalle linee guida del National Research Council (NCR) americano e solo 9 ricette (di cui 8 scritte da veterinari) soddisfacevano gli standard nutrizionali dell’Association of American Feed Control Officials (AAFCO).
Le carenze più gravi riscontrate sono relative a colina, vitamina D, zinco e vitamina E, che possono causare problemi di salute come disfunzione immunitaria, accumulo di grasso nel fegato e anomalie muscolo-scheletriche, spiegano i ricercatori. Per vitamina D, zinco, colina e vitamina E, un numero notevole di ricette aveva valori inferiori alla metà delle quantità giornaliere raccomandate dal NRC, e alcune diete avevano valori di vitamina D o EPA+DHA che superavano il limite superiore di sicurezza.
Lo studio ha analizzato sia gli ingredienti, sia le istruzioni fornite per la preparazione, ed i risultati dimostrano che il 95% delle ricette non conteneva i livelli adeguati di almeno 1 nutriente, mentre nell'83% dei casi il problema riguardava più di un nutriente.
La rotazione delle ricette e la somministrazione di ricette diverse per garantire la varietà dei nutrienti, evidenziano i ricercatori, conosciuto come concetto del “balance over time”, non aiuta a correggere il problema dato che molte delle ricette presentano le stesse carenze. Nel 92% dei casi, inoltre, le istruzioni riguardo ad ingredienti o metodi di preparazione non erano sufficientemente chiare, mentre l'85% delle ricette non forniva informazioni sulle calorie contenute o sulla taglia dell’animale a cui era destinata, rendendo ancor più difficile stabilire la corretta razione giornaliera.
Fonte: “Evaluation of recipes of home-prepared maintenance diets for dogs”. Stockman, J. Fascetti, AJ. Kass, PH. Larsen, JA. Journal of the American Veterinary Medical Association. 2013; 242 (11): 1500-1505.
Fonte copia/incolla www.voceditalia.it
domenica, luglio 28, 2013
"SEI IN INGHILTERRA ILLEGALMENTE? VAI A CASA O TI ARRESTIAMO"
"SEI IN INGHILTERRA ILLEGALMENTE? VAI A CASA O TI ARRESTIAMO" QUESTA LA CAMPAGNA PER IL RIMPATRIO VOLONTARIO DEGLI IRREGOLARI FATTA DAL GOVERNO DI SUA REGINA.
Furgoni con giganteschi manifesti con lo slogan "vai a casa o ti arrestiamo" stanno girando dall'inizio di questa settimana per le strade di Londra nel tentativo di persuadere i clandestini a lasciare l'isola di sua maestà.
Il ministro all'immigrazione Mark Harper (evidentemente non è Cecille Kyenge) ha detto che: "Stiamo rendendo il più difficile possibile vivere e lavorare in Inghilterra illegalmente. Ogni giorno i nostri poliziotti stanno arrestando, detenendo e rimpatriando coloro che non hanno alcun diritto a rimanere in UK. Ma c'è un'alternativa ad essere portati via in manette.
Daremo aiuto e consigli a coloro che coopereranno volontariamente al loro rimpatrio. Questa sperimentazione è solo una parte della riforma del sistema dell'immigrazione che deve eliminare ogni abuso ed arrivare ai minimi livelli in una decina d'anni circa. La Immigration Bill introdotta quest'anno prevede di raggiungere questo obbiettivo anche grazie al restringimento dell'accesso degli immigrati clandestini ai benefici e ai servizi erogati dallo stato".
Il messaggio scritto sui camion vela è: "Sei in Inghilterra illegalmente? Vai a casa o ti arrestiamo. Digita HOME al 78070 per avere consigli gratuiti, aiuto e documenti di viaggio. Possiamo aiutarti a tornare a casa volontariamente senza temere l'arresto o il carcere".
Lo stesso messaggio è visibile in volantini, manifesti e nelle inserzioni dei giornali locali. Inoltre, nelle prossime settimane, due di questi furgoni percorreranno i quartieri a forte presenza migratoria di Hounslow, Barking & Dagenham, Ealing, Barnet, Brent e Redbridge mostrando ai residenti la quantità di clandestini arrestati in quell'area.
Fonte facebook
Furgoni con giganteschi manifesti con lo slogan "vai a casa o ti arrestiamo" stanno girando dall'inizio di questa settimana per le strade di Londra nel tentativo di persuadere i clandestini a lasciare l'isola di sua maestà.
Il ministro all'immigrazione Mark Harper (evidentemente non è Cecille Kyenge) ha detto che: "Stiamo rendendo il più difficile possibile vivere e lavorare in Inghilterra illegalmente. Ogni giorno i nostri poliziotti stanno arrestando, detenendo e rimpatriando coloro che non hanno alcun diritto a rimanere in UK. Ma c'è un'alternativa ad essere portati via in manette.
Daremo aiuto e consigli a coloro che coopereranno volontariamente al loro rimpatrio. Questa sperimentazione è solo una parte della riforma del sistema dell'immigrazione che deve eliminare ogni abuso ed arrivare ai minimi livelli in una decina d'anni circa. La Immigration Bill introdotta quest'anno prevede di raggiungere questo obbiettivo anche grazie al restringimento dell'accesso degli immigrati clandestini ai benefici e ai servizi erogati dallo stato".
Il messaggio scritto sui camion vela è: "Sei in Inghilterra illegalmente? Vai a casa o ti arrestiamo. Digita HOME al 78070 per avere consigli gratuiti, aiuto e documenti di viaggio. Possiamo aiutarti a tornare a casa volontariamente senza temere l'arresto o il carcere".
Lo stesso messaggio è visibile in volantini, manifesti e nelle inserzioni dei giornali locali. Inoltre, nelle prossime settimane, due di questi furgoni percorreranno i quartieri a forte presenza migratoria di Hounslow, Barking & Dagenham, Ealing, Barnet, Brent e Redbridge mostrando ai residenti la quantità di clandestini arrestati in quell'area.
Fonte facebook
mercoledì, luglio 24, 2013
Riduce dell’11% le proprie emissioni di CO2 Un elogio al Gruppo cartario Sofidel
Un
risultato che premia l’impegno ambientale di Sofidel prima italiana tra i
CLIMATE SAVERS WWF.
Investiti
in cinque anni oltre 25 milioni di euro.
186.000
tonnellate in meno in atmosfera, più o meno l’equivalente di quanto emesso in
Italia da 150.000 famiglie di 4 persone in un anno per i consumi
elettrici.
Il Gruppo
Sofidel, noto in Italia per il marchio Regina, è lieto di annunciare che
l’obiettivo di ridurre in cinque anni le proprie
emissioni di CO2
dell’11%,
assunto nel 2008 con l’adesione al programma internazionale del WWF Climate
Savers, è stato raggiunto.
Sofidel è l’unica
azienda italiana e la prima azienda al mondo nel settore del tissue (carta per
uso igienico e domestico) ad
avere aderito al programma Climate Savers che propone alle imprese
di assumere una posizione
di avanguardia nella lotta al cambiamento climatico attraverso
l’adozione volontaria di piani di
riduzione delle proprie emissioni di gas serra.
Per conseguire
l’obiettivo Sofidel ha investito, in cinque anni, oltre 25 milioni di euro in
fonti rinnovabili (fotovoltaico e
idroelettrico), cogenerazione (produzione combinata di energia elettrica e
vapore) e interventi di
miglioramento dell’efficienza energetica (ad esempio fonti di illuminazione a
LED).
Grazie a questo impegno
oggi le emissioni assolute del perimetro aziendale attivo nel 2007 sono
state ridotte dell’11,1%
(circa 186.000 tonnellate, più o meno l’equivalente di quanto emesso in Italia
da 150.000 famiglie di 4
persone in un anno per i consumi elettrici), mentre le emissioni
specifiche (emissioni rispetto alla
quantità di carta prodotta) hanno registrato una diminuzione del 14,4
%.
Obiettivi ambientali
raggiunti parallelamente a importanti risultati di impresa, poiché Sofidel ha
saputo al contempo rafforzare
la propria posizione sul mercato, diventando il secondo player in Europa
nel settore
tissue.
“Il conseguimento di
questo obiettivo WWF Climate Savers, nello stesso periodo in cui l’azienda
è notevolmente cresciuta,
ci rafforza nella convinzione che sostenibilità economica ed
ambientale possano andare di pari
passo. La riduzione delle emissioni di CO2
è uno degli
ambiti di intervento ambientale attraverso
cui Sofidel opera per limitare i propri impatti e dare concretezza ad un
impegno più generale: fare di
più con meno. Il risultato ottenuto ci incoraggia a guardare con ancora
maggiore determinazione alla
sostenibilità come ad una leva centrale di innovazione e
rafforzamento competitivo” ha
dichiarato Luigi Lazzareschi, AD Sofidel.
“Sofidel rappresenta una
testimonianza di successo in un’ottica di green economy, dimostrando
come aziende che investono in
miglioramenti progressivi verso la sostenibilità ambientale e
l’innovazione, agendo concretamente a
favore del clima e dell’ambiente, possano anche cogliere notevoli
opportunità di sviluppo e
competitività” ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del
WWF Italia.
“Le scelte ambientali di
un leader di mercato di questo rilievo possono influenzare positivamente
la catena di valore
connessa alle proprie attività, promuovendo presso partner e Stakeholder un
modello virtuoso e realizzabile,
a tutto vantaggio dell’ambiente, dell’economia, del lavoro e della
sicurezza energetica”.
L’impegno per la
riduzione delle emissioni di CO2
è parte di
un impegno più ampio per la sostenibilità che, in campo
ambientale, vede il Gruppo attivo anche sul fronte dell’approvvigionamento
responsabile della materia prima
(cellulosa) e nella limitazione dell’uso di acqua nel ciclo produttivo. Sofidel,
che ha un confronto con WWF
Italia anche sul tema della gestione sostenibile delle foreste, ha
consolidato negli anni il proprio
impegno verso le fonti certificate: oggi il 99,8% della cellulosa utilizzata
proviene da fonti certificate o
controllate secondo i principali schemi di catena di custodia forestale (FSC;
PEFC;FSC-CW).
Per la sua
partecipazione al programma WWF Climate Savers Sofidel ha ricevuto il Premio
di
eccellenza nell’ambito
del Premio Toscana Ecoefficiente 2009-2010 dalla Regione Toscana e
la menzione speciale per la
migliore iniziativa a favore dell’ambiente al Sodalitas Social Award 2012
dalla Fondazione
Sodalitas.
Bari. Tre giorni di festa in stile Cubano. Da non perdere!
Non si ferma il tour in giro per l'Italia di Copito De Cuba.
IL PROGETTO INIZIATO DA: L'ASSOCIAZIONE YORUBA OBA ONIRE DI BARI
La sua prossima tappa sarà nella fantastica città di Bari.
Non mancate, ma sopratutto benvenuti nell' INTERNATIONAL FOLK AFRO CUBAN A BARI (ITALIA)
Il tour avrà luogo nelle giornate 8, 9 e 10 novembre 2013, presso L'ASSOCIAZIONE "DI BARI YORUBA onire Obba" con la collaborazione e il supporto DELL''ASSOCIAZIONE "RITORNO ALL' HAVANA DI COPITO DI CUBA" E GLI INSEGNANTI DI MUSICA CUBANA ballerini, cantanti, artisti, ecc,
SI ESIBIRANNO PER VOI!
Albertico Calderon, LUANDA PAU, NANCY Galarraga, OKILAKUA gruppo e molti altri, tutti rappresentanti autentici della cultura cubana.
Con la presidenza di YORUBA Obba onire, DIREZIONE ARTISTICA sarà curata da Jose Cheo Pedroso Y BELINDA CASTRO GOMEZ.
L'animatore e presentatore della serata sarà il mitico "COPITO DE CUBA
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IL PROGETTO INIZIATO DA: L'ASSOCIAZIONE YORUBA OBA ONIRE DI BARI
La sua prossima tappa sarà nella fantastica città di Bari.
Non mancate, ma sopratutto benvenuti nell' INTERNATIONAL FOLK AFRO CUBAN A BARI (ITALIA)
Il tour avrà luogo nelle giornate 8, 9 e 10 novembre 2013, presso L'ASSOCIAZIONE "DI BARI YORUBA onire Obba" con la collaborazione e il supporto DELL''ASSOCIAZIONE "RITORNO ALL' HAVANA DI COPITO DI CUBA" E GLI INSEGNANTI DI MUSICA CUBANA ballerini, cantanti, artisti, ecc,
SI ESIBIRANNO PER VOI!
Albertico Calderon, LUANDA PAU, NANCY Galarraga, OKILAKUA gruppo e molti altri, tutti rappresentanti autentici della cultura cubana.
Con la presidenza di YORUBA Obba onire, DIREZIONE ARTISTICA sarà curata da Jose Cheo Pedroso Y BELINDA CASTRO GOMEZ.
L'animatore e presentatore della serata sarà il mitico "COPITO DE CUBA
Info : segr.yorubabari@hotmail.it / asyorubaobbaonire@hotmail.it & CopitodeCuba@gmail.com
www.grupohabana.cominfo@grupohabana.com
+39 080 5046253 +39 3317395591 + 33 688703393 +33
493729039
--------------------------------
ENFORMA: K L' ASOCIACION " RETORNA A LA HABANA" tiene su
Colaboracion POR MANO de su Presidencia del Seg:Copito de Cuba NIZZA de
Organizacion del'1° ENCUENTRO INTERNACIONAL FOLKLORICO AFROCUBANOS EN
BARI-ITALIA EN EL DIAS 8/9/10 DE NOVIEMBRE 2013..
Todas la jente kiere llegar,puede poner su enformacion en el correo:copitodecuba@gmail.com ..PRESIDENCIA YORUBA OBBA ONIRE... 1er ENCUENTRO INTERNACIONAL FOLKLORICO INTERNACIONAL AFRO CUBANO (25 foto)
Todas la jente kiere llegar,puede poner su enformacion en el correo:copitodecuba@gmail.com ..PRESIDENCIA YORUBA OBBA ONIRE... 1er ENCUENTRO INTERNACIONAL FOLKLORICO INTERNACIONAL AFRO CUBANO (25 foto)
POR LA PRIMERA VES EN ITALIA-BARI,EL PRIMERO ENCUENTRO FOLKLORICO
INTERNACIONAL 8 /9(10 DE
NOVIEMBRE..STAGE,MUSICA,CANTI,FOLKLORE,EXSIBICION,MUSICA EN
VIVO,(TUMBADORES,BATA,Y MUCHO MAS)MOSTRA DE FOTOGRAFIA,ENFORMACION
RELIGIOSA,ARTESANIA CUBANA Y RELIGIOSA,TIENDA DE ZAPADO DE BAILE Y
ELEGANTE,CULTURA,TIENDA DE TABACO Y RON,....Y MUYCHO MASSS....PRONTO TODAS LA
ENFORMACION DEL LUGAR Y TODOS...PRESIDENCIA YORUBA..ASCHE
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- Ebbene si.. Un ragazzone dai mille colori si aggira da qualche tempo nelle città di tutto il mondo, rivendicando l'amicizia dei paesi...
domenica, luglio 21, 2013
BOTULINO. ECCO QUALI SONO I SINTOMI E LE DIAGNOSI, MA SOPRATUTTO DOVE SI CORRE IL RISCHIO.
Il botulismo è una patologia rara che provoca la paralisi del paziente, è causata da una tossina nervosa prodotta dal batterio Clostridium botulinum o, in alcuni casi, dai ceppi di Clostridium butyricum e Clostridium baratii. Esistono cinque forme principali di botulismo:
Il botulismo alimentare è causato dall’assunzione di alimenti che contengono la tossina botulinica.
Il botulismo infettivo è causato dalla tossina prodotta da una ferita infetta dal Clostridium botulinum.
Il botulismo neonatale è causato dal consumo di spore del batterio, che crescono nell’intestino e rilasciano la tossina.
La tossiemia botulinica intestinale dell’adulto (colonizzazione intestinale dell’adulto) è una forma rara di botulismo che si verifica negli adulti seguendo lo stesso processo del botulismo neonatale.
Il botulismo iatrogeno può verificarsi in seguito a un’overdose accidentale di tossina botulinica.
Tutte le forme di botulismo possono essere letali e sono considerate come emergenze mediche. Il botulino alimentare è un’emergenza per la salute pubblica, perché la contaminazione alimentare può riguardare molte persone contemporaneamente.
Nei soli Stati Uniti, ogni anno vengono segnalati in media 145 casi di botulismo, tra di essi circa il 15% è di origine alimentare, il 65% di botulismo neonatale e il 20% di botulismo infettivo. La colonizzazione intestinale dell’adulto e il botulismo iatrogeno si verificano più raramente.
Episodi di botulismo alimentare che coinvolgono due o più persone si verificano quasi tutti gli anni, e di solito sono provocati da marmellate e alimenti conservati in casa.
La maggior parte dei casi di botulismo infettivo è connessa alle iniezioni di eroina grezza.
Cause
Clostridium botulinum è il nome di un gruppo di batteri presenti nel suolo: questi batteri a forma di bastoncello proliferano in condizioni di carenza di ossigeno, formando spore che permettono loro di sopravvivere in stato dormiente finché non saranno nuovamente esposti a condizioni che consentiranno loro di crescere.
Le tossine botuliniche sono di sette tipi diversi, indicati con le lettere dalla A alla G; solo i tipi A, B, E ed F causano il botulismo nella specie umana.
Sintomi
Nel botulismo alimentare, i sintomi di norma hanno inizio da 18 a 36 ore dopo l’ingestione dell’alimento contaminato (incubazione), ma possono verificarsi già dopo sei ore o addirittura dopo 10 giorni.
Tra i sintomi caratteristici del botulino ricordiamo:
visione doppia,
visione confusa,
palpebre che cadono,
difficoltà di parola,
difficoltà di deglutizione,
secchezza della bocca,
debolezza muscolare.
I neonati colpiti
sono letargici (dormono sempre),
mangiano poco,
soffrono di costipazione,
piangono debolmente,
hanno un tono muscolare debole;
questi sintomi sono caratteristici della paralisi muscolare causata dalla tossina batterica.
Se non vengono curati i sintomi possono progredire e causare la paralisi dei muscoli respiratori, delle braccia, delle gambe e del tronco.
Pericoli
L’insufficienza respiratoria causata dal botulismo può provocare il decesso del paziente tuttavia, negli ultimi cinquant’anni, la percentuale di pazienti morti a causa del botulismo è passata dal 50% circa al 3.5%.
Il paziente affetto da botulismo grave può dover ricorrere al respiratore e alla terapia intensiva per diversi mesi; alcuni pazienti muoiono a causa delle infezioni o degli altri problemi connessi alla paralisi protratta per settimane o mesi. Chi sopravvive all’episodio di avvelenamento da botulino può soffrire di affaticamento e di mancanza di fiato per anni e potrà essere necessaria una terapia di lungo periodo per facilitare la guarigione.
Diagnosi
Se la visita e la storia medica del paziente fanno propendere per il botulismo, il medico può arrivare più velocemente alla diagnosi; di norma, però, questi due indizi da soli, non sono sufficienti.
Altre patologie, come la sindrome di Guillain-Barré, l’infarto e la miastenia gravis, possono assomigliare al botulismo, e quindi sono necessari esami appositi per escluderle.
Possono rivelarsi utili la TAC cerebrale, l’esame dei liquidi spinali, l’elettromiografia (EMG, esame della conduzione nervosa) e il tensilon test (test all’edrofonio cloruro) per la miastenia.
Gli esami per la tossina del botulino e per i batteri che provocano il botulismo possono essere eseguiti nei principali laboratori ospedalieri.
Cura e terapia
L’insufficienza respiratoria e la paralisi che si verificano nei casi di botulismo grave possono rendere necessaria la ventilazione forzata per settimane o per mesi: il paziente, oltre a usare il respiratore, deve essere tenuto sotto stretta osservazione dai medici e dagli infermieri.
La paralisi guarisce molto lentamente.
Il botulismo può essere curato con un’antitossina che blocca l’azione della tossina circolante nel sangue. Se somministrata prima che la paralisi sia completa, l’antitossina può impedirne il peggioramento e velocizzare la guarigione. I medici probabilmente tenteranno di rimuovere l’alimento contaminato ancora presente nell’apparato digerente provocando il vomito o usando i clisteri.
Le ferite devono essere curate, di solito in via chirurgica, per rimuovere la sorgente del batterio che produce la tossina e poi il paziente deve assumere gli antibiotici appropriati. Il ricovero e la stretta sorveglianza in ospedale sono i punti fondamentali della terapia per tutte le forme di botulismo.
Prevenzione
Molti episodi di botulismo potrebbero essere evitati.
Il botulismo alimentare, nella maggior parte dei casi, è causato dagli alimenti poco acidi conservati in casa, come gli asparagi, i fagiolini, le barbabietole e il mais: il batterio può proliferare se non si seguono le modalità di conservazione corrette.
CONTINUA A LEGGERE...SU FARMACOECURA.IT
Un caso recente divulgato è stato quello del pesto di genova della ditta Bruzzone e Ferrari.
ps: ricordiamoci bene che chi ha lanciato l'allarme è stata la ditta interessata, dunque dimostra serietà nei controlli.
Il botulismo alimentare è causato dall’assunzione di alimenti che contengono la tossina botulinica.
Il botulismo infettivo è causato dalla tossina prodotta da una ferita infetta dal Clostridium botulinum.
Il botulismo neonatale è causato dal consumo di spore del batterio, che crescono nell’intestino e rilasciano la tossina.
La tossiemia botulinica intestinale dell’adulto (colonizzazione intestinale dell’adulto) è una forma rara di botulismo che si verifica negli adulti seguendo lo stesso processo del botulismo neonatale.
Il botulismo iatrogeno può verificarsi in seguito a un’overdose accidentale di tossina botulinica.
Tutte le forme di botulismo possono essere letali e sono considerate come emergenze mediche. Il botulino alimentare è un’emergenza per la salute pubblica, perché la contaminazione alimentare può riguardare molte persone contemporaneamente.
Nei soli Stati Uniti, ogni anno vengono segnalati in media 145 casi di botulismo, tra di essi circa il 15% è di origine alimentare, il 65% di botulismo neonatale e il 20% di botulismo infettivo. La colonizzazione intestinale dell’adulto e il botulismo iatrogeno si verificano più raramente.
Episodi di botulismo alimentare che coinvolgono due o più persone si verificano quasi tutti gli anni, e di solito sono provocati da marmellate e alimenti conservati in casa.
La maggior parte dei casi di botulismo infettivo è connessa alle iniezioni di eroina grezza.
Cause
Clostridium botulinum è il nome di un gruppo di batteri presenti nel suolo: questi batteri a forma di bastoncello proliferano in condizioni di carenza di ossigeno, formando spore che permettono loro di sopravvivere in stato dormiente finché non saranno nuovamente esposti a condizioni che consentiranno loro di crescere.
Le tossine botuliniche sono di sette tipi diversi, indicati con le lettere dalla A alla G; solo i tipi A, B, E ed F causano il botulismo nella specie umana.
Sintomi
Nel botulismo alimentare, i sintomi di norma hanno inizio da 18 a 36 ore dopo l’ingestione dell’alimento contaminato (incubazione), ma possono verificarsi già dopo sei ore o addirittura dopo 10 giorni.
Tra i sintomi caratteristici del botulino ricordiamo:
visione doppia,
visione confusa,
palpebre che cadono,
difficoltà di parola,
difficoltà di deglutizione,
secchezza della bocca,
debolezza muscolare.
I neonati colpiti
sono letargici (dormono sempre),
mangiano poco,
soffrono di costipazione,
piangono debolmente,
hanno un tono muscolare debole;
questi sintomi sono caratteristici della paralisi muscolare causata dalla tossina batterica.
Se non vengono curati i sintomi possono progredire e causare la paralisi dei muscoli respiratori, delle braccia, delle gambe e del tronco.
Pericoli
L’insufficienza respiratoria causata dal botulismo può provocare il decesso del paziente tuttavia, negli ultimi cinquant’anni, la percentuale di pazienti morti a causa del botulismo è passata dal 50% circa al 3.5%.
Il paziente affetto da botulismo grave può dover ricorrere al respiratore e alla terapia intensiva per diversi mesi; alcuni pazienti muoiono a causa delle infezioni o degli altri problemi connessi alla paralisi protratta per settimane o mesi. Chi sopravvive all’episodio di avvelenamento da botulino può soffrire di affaticamento e di mancanza di fiato per anni e potrà essere necessaria una terapia di lungo periodo per facilitare la guarigione.
Diagnosi
Se la visita e la storia medica del paziente fanno propendere per il botulismo, il medico può arrivare più velocemente alla diagnosi; di norma, però, questi due indizi da soli, non sono sufficienti.
Altre patologie, come la sindrome di Guillain-Barré, l’infarto e la miastenia gravis, possono assomigliare al botulismo, e quindi sono necessari esami appositi per escluderle.
Possono rivelarsi utili la TAC cerebrale, l’esame dei liquidi spinali, l’elettromiografia (EMG, esame della conduzione nervosa) e il tensilon test (test all’edrofonio cloruro) per la miastenia.
Gli esami per la tossina del botulino e per i batteri che provocano il botulismo possono essere eseguiti nei principali laboratori ospedalieri.
Cura e terapia
L’insufficienza respiratoria e la paralisi che si verificano nei casi di botulismo grave possono rendere necessaria la ventilazione forzata per settimane o per mesi: il paziente, oltre a usare il respiratore, deve essere tenuto sotto stretta osservazione dai medici e dagli infermieri.
La paralisi guarisce molto lentamente.
Il botulismo può essere curato con un’antitossina che blocca l’azione della tossina circolante nel sangue. Se somministrata prima che la paralisi sia completa, l’antitossina può impedirne il peggioramento e velocizzare la guarigione. I medici probabilmente tenteranno di rimuovere l’alimento contaminato ancora presente nell’apparato digerente provocando il vomito o usando i clisteri.
Le ferite devono essere curate, di solito in via chirurgica, per rimuovere la sorgente del batterio che produce la tossina e poi il paziente deve assumere gli antibiotici appropriati. Il ricovero e la stretta sorveglianza in ospedale sono i punti fondamentali della terapia per tutte le forme di botulismo.
Prevenzione
Molti episodi di botulismo potrebbero essere evitati.
Il botulismo alimentare, nella maggior parte dei casi, è causato dagli alimenti poco acidi conservati in casa, come gli asparagi, i fagiolini, le barbabietole e il mais: il batterio può proliferare se non si seguono le modalità di conservazione corrette.
CONTINUA A LEGGERE...SU FARMACOECURA.IT
Un caso recente divulgato è stato quello del pesto di genova della ditta Bruzzone e Ferrari.
il tappo dei vasetti incriminati sotto la dicitura NUMERO DI LOTTO (13 G03 con scadenza 9 agosto 2013). |
ps: ricordiamoci bene che chi ha lanciato l'allarme è stata la ditta interessata, dunque dimostra serietà nei controlli.
Le zanzare ti hanno punto? Ecco tutti i rimedi naturali per evitare prurito e gonfiore.
Punture di zanzare: i rimedi naturali contro prurito e gonfiore
Ogni anno con l'arrivo della bella stagione fanno il loro ingresso anche le tanto temute zanzare.
La loro puntura non è pericolosa, ma è di certo alquanto fastidiosa e per questo motivo oggi vi indichiamo una serie di rimedi naturali facili da preparare per lenire la sensazione di prurito, il gonfiore e l'arrossamento delle parti colpite.
Ovviamente prevenire è meglio che curare, ma se ormai siete stati punti evitate di grattare le bolle e scegliete come alleviare il dolore fra le seguenti opzioni:
- Limone: tagliate una fettina di limone e strofinatela sulla puntura per ridurre gonfiore e prurito.
- Cipolla: lo stesso effetto si può ottenere anche passando sulla pelle una fettina di cipolla.
- Sale: versate mezzo cucchiaino di sale in mezzo bicchiere di acqua e tamponate le zone irritate.
- Bicarbonato: Preparate un impasto di acqua e bicarbonato di sodio e applicatelo sulla zona che è stata punta.
- Lavanda: se avete a disposizione delle foglie di lavanda sfregatele delicatamente sulla parte colpita per alleviare l'irritazione oppure allo stesso scopo potete utilizzare dell'olio essenziale di lavanda da tamponare sulla pelle.
- Aloe Vera: applicate sulla zona colpita una piccola quantità di succo o gel di Aloe vera per lenire la sensazione di fastidio derivante dalla puntura.
- Saliva: se non avete a portata di mano questi ingredienti potete bagnare la parte interessata con la vostra saliva, il prurito diminuirà in pochi secondi.
In alternativa potete tenere in casa un antisettico astringente come il Gel al Cloruro d'alluminio al 5% o degli stick all'ammoniaca appositi per le punture di insetti, entrambi facilmente reperibili in farmacia.
Moltissimi utenti di Facebook hanno commentato e svelato altri rimedi naturali. Leggili tutti!
Eccone alcuni:
Ogni anno con l'arrivo della bella stagione fanno il loro ingresso anche le tanto temute zanzare.
La loro puntura non è pericolosa, ma è di certo alquanto fastidiosa e per questo motivo oggi vi indichiamo una serie di rimedi naturali facili da preparare per lenire la sensazione di prurito, il gonfiore e l'arrossamento delle parti colpite.
Ovviamente prevenire è meglio che curare, ma se ormai siete stati punti evitate di grattare le bolle e scegliete come alleviare il dolore fra le seguenti opzioni:
- Limone: tagliate una fettina di limone e strofinatela sulla puntura per ridurre gonfiore e prurito.
- Cipolla: lo stesso effetto si può ottenere anche passando sulla pelle una fettina di cipolla.
- Sale: versate mezzo cucchiaino di sale in mezzo bicchiere di acqua e tamponate le zone irritate.
- Bicarbonato: Preparate un impasto di acqua e bicarbonato di sodio e applicatelo sulla zona che è stata punta.
- Lavanda: se avete a disposizione delle foglie di lavanda sfregatele delicatamente sulla parte colpita per alleviare l'irritazione oppure allo stesso scopo potete utilizzare dell'olio essenziale di lavanda da tamponare sulla pelle.
- Aloe Vera: applicate sulla zona colpita una piccola quantità di succo o gel di Aloe vera per lenire la sensazione di fastidio derivante dalla puntura.
- Saliva: se non avete a portata di mano questi ingredienti potete bagnare la parte interessata con la vostra saliva, il prurito diminuirà in pochi secondi.
In alternativa potete tenere in casa un antisettico astringente come il Gel al Cloruro d'alluminio al 5% o degli stick all'ammoniaca appositi per le punture di insetti, entrambi facilmente reperibili in farmacia.
Moltissimi utenti di Facebook hanno commentato e svelato altri rimedi naturali. Leggili tutti!
Eccone alcuni:
mercoledì, luglio 10, 2013
Ma lo sapete che l’Italia finirà di esistere tra un anno e cinque mesi ???
Quasi che fosse stata una notizia da giornale di provincia, tutta la grande stampa nazionale e va da sé anche la grande informazione televisiva, hanno bellamente trascurato il fatto che la Commissione europea abbia ricordato all’Italia che “a partire dal 2015 il trattato denominato Fiscal Compact entrerà in vigore e quindi da quell’anno e per i successivi 20 (venti!) anni l’italia dovrà tagliare la spesa pubblica di 45 miliardi di euro ogni 12 mesi, in modo da riportare alla soglia del 60% il rapporto debito-pil”. Boom!
Ora, al momento attuale il governo dei sonnanbuli guidato da Capitan Valium Enrico Letta non riesce a mettere a fuoco neppure il taglio di 4 miliardi di euro della spesa pubblica per cancellare l’IMU e altri 4 miliardi per bloccare l’aumento dell’IVA.
Qualcuno che abbia un minimo di lucidità è in grado di spiegare come potrà – il prossimo governo – tagliare di 10 volte tanto la spesa statale OGNI ANNO PER 20 ANNI?!
Vediamo come si potrebbe fare, ammesso e non concesso che un prossimo governo davvero intenderà provarci.
Ridurre di 900 miliardi di euro la spesa pubblica italiana di oggi (questo significa tagliare di 45 miliardi l’anno per 20 anni la spesa pubblica) significherebbe: dimezzare tutte le pensioni (ridurle del 50%) + licenziare almeno 2.000.000 di impiegati pubblici (un terzo nella scuola, un terzo nella sanità, un terzo tra polizia, carabinieri e Fiamme Gialle + i due terzi degli impiegati comunali e regionali) + cancellare ogni forma di assistenza sociale + ridurre di non meno del 40% tutti gli stipendi del settore pubblico.
Così, in 20 anni si ridurrebbe della metà di quei 900 miliardi di euro suddetti la spesa dello Stato.
E l’altra metà? L’altra metà va “drenata” dai risparmi dei cittadini in tasse sui patrimoni e più in generale su ogni avere, incluso il conto alla Posta da 1000 (mille) euro.
Non serve un fine economista per capire che tutto ciò porterebbe l’italia a superare di botto la Grecia quanto a devastazione. E la devastazione è sorella della violenza e la violenza di massa si chiama guerra.
Fonte copia/incolla "Siamo la gente"
mercoledì, luglio 03, 2013
Facebook virus e spam. Ho fatto la cagata di cliccarci su. Guarda di cosa si tratta?
Attenzione a questa dicitura su facebook, non cliccateci e ignoratela. Se provate a cancellarla non va via, se la segnalate potrebbero chiudere l'account temporaneamente.
Lasciatela li com'è, scriveteci un commento sotto dicendo di non cliccare a questo link perchè è un Malware sennò il vostro account sarà sospeso per 24 ore per verifica. Oltretutto quando provate ad accedervi cliccando il link, apparirà più volte nel vostro profilo.
Ecco nella mia bacheca come appare per più di trenta volte condiviso in automatico.
Passate parola e condividete subito. Non si tratta assolutamente di una bufala..!!!
Il brutto della cosa è che si divulga a macchia d'olio perchè si ricondivide taggando tutti i vostri amici che avete nei contatti e così si formerà una catena infinita.
Bisogna avvertire tutti, che queste immagini restano impresse nelle teste di tutti e che come le si vedono vanno ignorate in automatico. Dobbiamo creare con le nostre abitudini di cliccare, un antivirus naturale al contrario.
Se riscontrate problemi, allora fate subito una scansione con il vostro antivirus o anti malware.
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martedì, luglio 02, 2013
Donna nuda alla fermata del bus. Incredibile..!!
![]() |
foto esempio |
Siena - Shock per gli agenti delle volanti della Questura, i quali, giunti dopo ripetute segnalazioni ad una fermata del bus di Siena, ieri intorno alle 19, hanno trovato una turista finlandese che attendeva il pullman senza vestiti. Gli agenti hanno in seguito accompagnato la donna all'hotel da lei prenotato per consentirle di riprendere la valigia.
Una volta in albergo la donna ha avuto una crisi isterica, danneggiando un vaso e un computer. Poi e' stata bloccata, ed e’ stato contattato telefonicamente suo figlio in Finlandia, che l'ha tranquillizzata ed ha consentito agli agenti di accompagnarla all’ospedale per i controlli del caso.
Maria Chiara Stefanelli
Fonte: Voce d'Italia
DOMANDA ENERGETICA NAZIONALE: PER IL 2013 UN ULTERIORE CALO DEL 5,1%
Il comunicato con un estratto dello studio realizzato da Federmanager Roma (Federazione Dirigenti Aziende Industriali) e AIEE (Associazione Italiana degli Economisti dell'Energia) sulla situazione energetica in Italia. Dallo studio emerge che anche nel 2013 si registrerà un ulteriore calo della domanda energetica nazionale pari al -5,1% .
Sempre nel comunicato, le richieste di Federmanager Roma per rilanciare il sistema energetico italiano.
Lo studio sarà discusso nel corso del convegno dal titolo “Il costo dell’energia. Vincolo allo sviluppo e alla competitività”, che si terrà oggi alle ore 16.00 presso l’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma.
Oggi le aziende italiane scontano un forte gap competitivo con le realtà straniere, una bolletta elettrica più cara di un terzo rispetto agli altri Paesi europei: un vincolo strutturale così forte da mettere a rischio qualsiasi prospettiva di ripresa economica. “Occorre aggredire subito le cause del problema - afferma Federmanager Roma - ponendo l’obiettivo del recupero di competitività ed efficienza del sistema produttivo al centro di una nuova politica energetica nazionale”
Nel 2013 la domanda energetica nazionale è destinata a scendere ancora. Un calo che, entro fine anno, si stima possa raggiungere il -5,1%. In pratica si passerà dai 184,2 milioni di TEP del 2011 ai 174,8 del 2013.
Un trend negativo quello della domanda di energia che - secondo lo studio “Il costo dell’energia. Vincoli allo sviluppo e alla competitività”, realizzato da Federmanager Roma (Federazione Dirigenti Aziende Industriali) e AIEE (Associazione Italiana degli Economisti dell'Energia) e presentato oggi alla Facoltà di Ingegneria di Roma Tre - è già in atto da diversi anni e si è aggravato con l’avvio della crisi economica internazionale del 2008. Un trend cui fa da contraltare un altro fenomeno, l’eccessivo costo dell’energia elettrica, che se non affrontato vigorosamente mette a serio rischio qualsiasi prospettiva di ripresa dell’economia italiana.
“Non c’è più tempo da perdere - avverte il Presidente di Federmanager Roma Nicola Tosto - nell’aggredire le cause del problema e definire, al più presto, un nuovo Piano energetico nazionale che manca da 25 anni”.
Le principali problematiche energetiche che l’Italia si trova a dover affrontare sono due: sicurezza dell’approvvigionamento e compatibilità economica dello stesso. Sul secondo punto, lo studio Federmanager Roma-AIEE indica come dal 2000 al 2012 la fattura energetica sia passata da 37 a 64 miliardi di euro, con un’incidenza del 4,5% del PIL. Parallelamente, l’onere per l’approvvigionamento dei soli prodotti petroliferi è salito da 18,6 a 34 miliardi di euro. In totale, l’incidenza della fattura energetica sul PIL è salita dal 2,4% al 4,5, con una crescita dell’87,5% in 12 anni.
In Italia incide pesantemente, rispetto alle altre realtà europee, l’elevato carico fiscale di accise e imposte che gravano sui prodotti petroliferi come, ad esempio, il gasolio per trazione (che viene consumato per oltre il 60% a fini di trasporto commerciale), con gravi danni per la competitività del settore rispetto ai trasportatori stranieri. “In Italia - denuncia Tosto - i prodotti energetici vengono utilizzati come veicoli di prelievo fiscale, con la trasformazione di molti operatori in veri e propri sostituti d’imposta. Ciò finisce con l’incidere negativamente sulla competitività delle nostre aziende, a causa degli elevati costi che si trovano a dover sostenere”.
Relativamente al costo dell’energia elettrica, “l’Italia paga un prezzo superiore del 30-35% a quello dei principali Paesi concorrenti - aggiunge Edgardo Curcio, Presidente Fondazione Energia di AIEE -. E il differenziale è particolarmente significativo proprio nei settori produttivi.
Uno squilibrio dovuto sia al mix delle fonti utilizzate per la produzione, sia al carico fiscale e parafiscale che, negli anni, è costantemente cresciuto. In questo quadro c’è anche da segnalare il costo derivante dagli oneri di sistema a sostegno dello sviluppo delle fonti rinnovabili, che ha ormai superato i 10 miliardi di euro all’anno.
Questa situazione rende necessario un ripensamento delle nostre politiche energetiche nazionali, altrimenti si rischia di perdere ulteriori posizioni in termini di competitività rispetto alle aziende straniere”.
Ma quali sono i fattori di squilibrio che l’Italia si trova a dover affrontare? Lo studio Federmanager Roma-AIEE focalizza l’attenzione su 7 punti:
• struttura della copertura energetica sbilanciata verso l’utilizzo delle fonti energetiche più pregiate e costose (gas naturale e petrolio), con una scarsa o nessuna disponibilità verso carbone ed energia nucleare;
• incentivi allo sviluppo di fonti rinnovabili eccessivi, che hanno stimolato iniziative anche di carattere speculativo;
• scarsa ricaduta per l’indotto italiano, poiché lo sviluppo delle fonti rinnovabili ha favorito in prevalenza i produttori stranieri;
• scarso coordinamento tra le varie fonti, con conseguente eccedenza di capacità di produzione di elettricità, perché l’Italia accusa un esubero di capacità di produzione di energia elettrica da fonte termica;
• eccedenza di capacità di raffinazione, con basso utilizzo degli impianti e prospettive di ulteriore peggioramento;
• ultimo, ma primo per importanza, mancanza di una politica energetica (l’ultimo Piano Energetico Nazionale è datato 1988).
Gli interventi prioritari suggeriti da Federmanager Roma i seguenti:
1) rimodulare la fiscalità a carico soprattutto dei consumi energetici per usi produttivi (energia elettrica, gasolio per trazione);
2) avviare un processo di razionalizzazione degli impianti di produzione in un’ottica di armonizzazione nella distribuzione fra energia elettrica da fonti rinnovabili ed energia elettrica da fonte termica;
3) impostare una ulteriore, nuova diversificazione delle fonti energetiche e delle basi di approvvigionamento.
Per fare tutto ciò, avverte Federmanager Roma, “occorre recuperare una visione di lungo periodo, che ponga in primo piano la ricerca e sviluppo e l’attenzione a nuove fonti che si stanno affacciando sul mercato internazionale”. Conclude Tosto: “Se non recupereremo la cultura e la capacità di allungare la visione oltre il contingente, con il gusto delle sfide strategiche, non avremo speranza di uscire dall’attuale stato di penalizzazione”.
Sempre nel comunicato, le richieste di Federmanager Roma per rilanciare il sistema energetico italiano.
Lo studio sarà discusso nel corso del convegno dal titolo “Il costo dell’energia. Vincolo allo sviluppo e alla competitività”, che si terrà oggi alle ore 16.00 presso l’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma.
Oggi le aziende italiane scontano un forte gap competitivo con le realtà straniere, una bolletta elettrica più cara di un terzo rispetto agli altri Paesi europei: un vincolo strutturale così forte da mettere a rischio qualsiasi prospettiva di ripresa economica. “Occorre aggredire subito le cause del problema - afferma Federmanager Roma - ponendo l’obiettivo del recupero di competitività ed efficienza del sistema produttivo al centro di una nuova politica energetica nazionale”
Nel 2013 la domanda energetica nazionale è destinata a scendere ancora. Un calo che, entro fine anno, si stima possa raggiungere il -5,1%. In pratica si passerà dai 184,2 milioni di TEP del 2011 ai 174,8 del 2013.
Un trend negativo quello della domanda di energia che - secondo lo studio “Il costo dell’energia. Vincoli allo sviluppo e alla competitività”, realizzato da Federmanager Roma (Federazione Dirigenti Aziende Industriali) e AIEE (Associazione Italiana degli Economisti dell'Energia) e presentato oggi alla Facoltà di Ingegneria di Roma Tre - è già in atto da diversi anni e si è aggravato con l’avvio della crisi economica internazionale del 2008. Un trend cui fa da contraltare un altro fenomeno, l’eccessivo costo dell’energia elettrica, che se non affrontato vigorosamente mette a serio rischio qualsiasi prospettiva di ripresa dell’economia italiana.
“Non c’è più tempo da perdere - avverte il Presidente di Federmanager Roma Nicola Tosto - nell’aggredire le cause del problema e definire, al più presto, un nuovo Piano energetico nazionale che manca da 25 anni”.
Le principali problematiche energetiche che l’Italia si trova a dover affrontare sono due: sicurezza dell’approvvigionamento e compatibilità economica dello stesso. Sul secondo punto, lo studio Federmanager Roma-AIEE indica come dal 2000 al 2012 la fattura energetica sia passata da 37 a 64 miliardi di euro, con un’incidenza del 4,5% del PIL. Parallelamente, l’onere per l’approvvigionamento dei soli prodotti petroliferi è salito da 18,6 a 34 miliardi di euro. In totale, l’incidenza della fattura energetica sul PIL è salita dal 2,4% al 4,5, con una crescita dell’87,5% in 12 anni.
In Italia incide pesantemente, rispetto alle altre realtà europee, l’elevato carico fiscale di accise e imposte che gravano sui prodotti petroliferi come, ad esempio, il gasolio per trazione (che viene consumato per oltre il 60% a fini di trasporto commerciale), con gravi danni per la competitività del settore rispetto ai trasportatori stranieri. “In Italia - denuncia Tosto - i prodotti energetici vengono utilizzati come veicoli di prelievo fiscale, con la trasformazione di molti operatori in veri e propri sostituti d’imposta. Ciò finisce con l’incidere negativamente sulla competitività delle nostre aziende, a causa degli elevati costi che si trovano a dover sostenere”.
Relativamente al costo dell’energia elettrica, “l’Italia paga un prezzo superiore del 30-35% a quello dei principali Paesi concorrenti - aggiunge Edgardo Curcio, Presidente Fondazione Energia di AIEE -. E il differenziale è particolarmente significativo proprio nei settori produttivi.
Uno squilibrio dovuto sia al mix delle fonti utilizzate per la produzione, sia al carico fiscale e parafiscale che, negli anni, è costantemente cresciuto. In questo quadro c’è anche da segnalare il costo derivante dagli oneri di sistema a sostegno dello sviluppo delle fonti rinnovabili, che ha ormai superato i 10 miliardi di euro all’anno.
Questa situazione rende necessario un ripensamento delle nostre politiche energetiche nazionali, altrimenti si rischia di perdere ulteriori posizioni in termini di competitività rispetto alle aziende straniere”.
Ma quali sono i fattori di squilibrio che l’Italia si trova a dover affrontare? Lo studio Federmanager Roma-AIEE focalizza l’attenzione su 7 punti:
• struttura della copertura energetica sbilanciata verso l’utilizzo delle fonti energetiche più pregiate e costose (gas naturale e petrolio), con una scarsa o nessuna disponibilità verso carbone ed energia nucleare;
• incentivi allo sviluppo di fonti rinnovabili eccessivi, che hanno stimolato iniziative anche di carattere speculativo;
• scarsa ricaduta per l’indotto italiano, poiché lo sviluppo delle fonti rinnovabili ha favorito in prevalenza i produttori stranieri;
• scarso coordinamento tra le varie fonti, con conseguente eccedenza di capacità di produzione di elettricità, perché l’Italia accusa un esubero di capacità di produzione di energia elettrica da fonte termica;
• eccedenza di capacità di raffinazione, con basso utilizzo degli impianti e prospettive di ulteriore peggioramento;
• ultimo, ma primo per importanza, mancanza di una politica energetica (l’ultimo Piano Energetico Nazionale è datato 1988).
Gli interventi prioritari suggeriti da Federmanager Roma i seguenti:
1) rimodulare la fiscalità a carico soprattutto dei consumi energetici per usi produttivi (energia elettrica, gasolio per trazione);
2) avviare un processo di razionalizzazione degli impianti di produzione in un’ottica di armonizzazione nella distribuzione fra energia elettrica da fonti rinnovabili ed energia elettrica da fonte termica;
3) impostare una ulteriore, nuova diversificazione delle fonti energetiche e delle basi di approvvigionamento.
Per fare tutto ciò, avverte Federmanager Roma, “occorre recuperare una visione di lungo periodo, che ponga in primo piano la ricerca e sviluppo e l’attenzione a nuove fonti che si stanno affacciando sul mercato internazionale”. Conclude Tosto: “Se non recupereremo la cultura e la capacità di allungare la visione oltre il contingente, con il gusto delle sfide strategiche, non avremo speranza di uscire dall’attuale stato di penalizzazione”.
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