Donatella Galli, questo è il nome della leghista che su Facebook ha esternato in maniera limpida e netta il suo pensiero verso tutti i meridionali, inserendo nel suo profilo l’immagine di un’Italia troncata a metà (precisamente dal Lazio in giù) e scrivendo testuali parole: "Io sono una BASTARDA leghista e me ne vanto. Voglio che il Vesuvio e l’Etna facciano una strage di meridionali. I meridionali sono per me come gli Ebrei erano per Hitler e vanno messi nei forni crematori".
"Giustamente" la consigliera per essere ancor più chiara, ha allegato il manifesto con tanto di foto di forno crematorio con annesso cadavere, alla sua faccia sorridente sopra i simboli sia della Lega Nord che della sua antenata Lega Lombarda, entrambi a spadone sguainato. Sotto i simboli con lo spadone non poteva certo mancare la scritta Padania.
Dopo le prime iraconde e giustificate reazioni nel web, con l’ovvia richiesta di dimissioni della Galli, la consigliera brianzola ha forse compreso che era stata "leggermente razzista", offensiva, squallidamente vergognosa; quindi ha tentato di rincarare la dose in maniera oserei dire "malata".
Nella sua pagina Facebook ha quindi pubblicato una foto dell’Italia presa dal satellite, foto dalla quale però ha cancellato l’intero centro sud dello Stivale (eccetto la Sardegna, forse perché parte del regno sabaudo cui diede il nome, unita da secoli a Piemonte e Liguria) e inserito una didascalia patriottico padana:
"Il satellite vede bene, difendiamo i confini….".
Non contenta, ha anche aggiunto un commento: "Forza Etna, Forza Vesuvio, Forza Marsili!!!!". Marsili è il vulcano sottomarino del Tirreno meridionale, fratello dei vicini vulcani delle Eolie.
A questo punto nella Rete le proteste sono diventate una valanga, tant’è che il dirigente provinciale della Lega, Dionigi Canobbio, non ha esitato a scusarsi minimizzando: "Si tratta di goliardate, anche se sarebbe il caso di evitare di scriverle".
Come goliardata, è davvero strana, visto che la signora Galli non è una adolescente che non sa bene cosa può scatenare un’affermazione del genere se fatta su un social network, in più una donna di 40 anni, e mentalmente sana (fino a ieri sembrava lo fosse, prima delle sue affermazioni), non sotto effetto di psicofarmaci (sembrerebbe), madre di due figli e laureata da 15 anni in Scienze dell’Informazione presso l’Università Statale di Milano. Diremmo oggettivamente che si tratta di un soggetto sano che ha affermato tutto ciò nella piena consapevolezza.
Comunque c’è da ricordare che da parte dei leghisti, questa, non è la prima "goliardata" di gusto pessimo e razzista che augura la morte del "nemico". Il 21 settembre il segretario leghista di Bovisio, Patrizio Ferrabue, si è detto dispiaciuto che non fosse morto nessun cinese nell’incendio scoppiato nei grandi magazzini della cinese Globo Trade di Monza.
Auguriamo alla Signora Galli una riflessione profonda, anche se ahimè non credo che riuscirebbe mai a redimere il suo pensiero malvagio. Vittima di sé stessa, di un’idea oramai profonda e radicata, di una violenza psicologica e razzista, della quale probabilmente farà i conti con la sua anima, un giorno forse, guardandosi allo specchio.
Tra i commenti molto poco gentili collezionati su Facebook e dintorni interamente dedicati alla leghista, ce n’è una davvero goliardica, se vogliamo utilizzare un vocabolo tanto amato dalla Lega Nord
Fonte ufficiale Business oggi
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