La lettera inviata dalla Direzione Abbonamenti Rai - ha chiarito l'azienda - si riferisce esclusivamente al canone speciale dovuto da imprese, società ed enti nel caso in cui i computer siano utilizzati come televisori fermo restando che il canone speciale non va corrisposto nel caso in cui tali imprese, società ed enti abbiamo già provveduto al pagamento per il possesso di uno o più televisori.
La lettera inviata dalla Direzione Abbonamenti Rai- fanno sapere da Viale Mazzini- si riferisce esclusivamente al canone speciale dovuto da imprese, società ed enti nel caso in cui i computer siano utilizzati come televisori (il cosiddetto digital signage). Il canone speciale non va corrisposto - spiega ancora la Rai - nel caso in cui tali imprese, società ed enti abbiano già provveduto al pagamento per il possesso di uno o più televisori. Per viale Mazzini «ciò quindi limita il campo di applicazione del tributo ad una utilizzazione molto specifica del computer». Contro il balzello si è alzata la voce del web e delle categorie di imprenditori. «Un'assurda forzatura giuridica- lo ha definito il presidente della Confindustria Digitale Stefano Parisi- ma soprattutto un'iniziativa fuori dal tempo e in totale contrasto con gli obiettivi dell'agenda digitale e gli sforzi che si stanno mettendo in atto per rilanciare la crescita del Paese».
Su Twitter l'hashtag #raimerda ha conquistato la vetta della classifica dei Trending Topics, gli argomenti più discussi dagli utenti. Al dissenso della Rete si è aggiunto anche quello di politici bipartisan che ieri hanno chiesto un intervento del governo, del Parlamento e della Vigilanza Rai.
«Come può un Regio decreto del 1938 influenzare il mondo massmediale del ventunesimo secolo?», «Come aiutare le Pmi italiane aggiungendo tasse senza senso...», «Già non guardo #raimerda in tv, secondo voi mi metto a guardarla sul computer?»: sono solo alcuni dei tantissimi tweet che stanno affollando il web e c'è chi si appella al capo del governo: «Caro #Monti, visto che dici di voler fare le liberalizzazioni, chiudiamo la tv di stato risparmiamo un sacco di soldi». Anche in questo caso l'ironia della rete si è fatta sentire: «Ho l'orologio Casio, quello col quadrante digitale e coi numeri grossi, devo pagare il canone?», «L'altro giorno ho visto un manifesto per una fiction Rai, devo pagare un canone per gli occhi?». Tra i tweet non mancano quelli che legano questo argomento a Sanremo («il festival è stato lo specchio di una Rai non in grado di offrire una televisione di qualità»).