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venerdì, maggio 23, 2014

Da oggi le tue bollette le paghi con paypal da casa

Grazie alla collaborazione tra E.ON e PayPal ora pagare le bollette è ancora più semplice!

PayPal è infatti il metodo di pagamento online semplice, rapido e sicuro che ti consente in tutta libertà di effettuare i tuoi pagamenti dove vuoi e in tutta sicurezza.

Grazie a PayPal puoi pagare in pochi clic senza digitare il numero della carta di credito e i tuoi dati sono protetti. Basta inserire l'indirizzo e mail e la password del tuo account PayPal

Registrarsi su PayPal è facile e gratuito, se non hai ancora un conto PayPal scopri come fare su www.paypal.com.

Per effettuare il pagamento delle bollette E.ON con PayPal procedi così:

entra nella tua area riservata del sito www.eon-energia.com, seleziona dal menù le voci Pagamento Online o Bolletta Online, da cui visualizzerai l'elenco delle tue bollette,
seleziona la bolletta che desideri pagare e clicca sul bottone "paga online",
verrà visualizzato un riepilogo dei dati per il pagamento della bolletta e il login per il tuo conto PayPal,
ad operazione conclusa riceverai due mail di conferma di pagamento online, una da parte di E.ON e una da parte di PayPal
In alternativa potrai scegliere di pagare online le bollette anche con la tua carta di credito.

fonte: http://www.eon-energia.com/it/chi-siamo/novita/2014/paypal.html

sabato, marzo 29, 2014

ATTENZIONE..!! Oggi ci sarà un' ora di buio in tutta il pianeta Terra: no luce, no internet

Appuntamento alle 20.30: la nostra redazione aderisce all'iniziativa
Roma - Un'ora di buio totale per salvare il Pianeta: questo è il messaggio lanciato per l'ottava volta dal Wwf per sensibilizzare i governi a sostenere politiche energetiche sostenibili e una maggiore attenzione ai tagli alle emissioni di Co2.

Alle 20.30, in Italia, chi vorrà sostenere l'iniziativa dovrà spegnere le luci nella propria casa e rimanere al buio per un'ora possibilmente, evitando anche l'utilizzo di internet.

L'Ora della Terra, la più grande mobilitazione globale dei cittadini di tutte le comunità del mondo, coinvolgerà il Belpaese e le sue città: a Roma verranno spente le luci della facciata e della cupola di San Pietro, a Firenze resterà al buio la Basilica di Santa Croce, a Venezia tutta piazza San Marco e a Milano piazza del Duomo.

Nel mondo rimarranno al buio l'Empire State Building, la Porta di Brandeburgo, la Piazza Rossa ed il Cremlino a Mosca, il Tower Bridge a Londra e la Tour Eiffel a Parigi. Un'ora senza luce anche in Amazzonia e al circolo polare Artico.
L'anno scorso la Earth Hour ha potuto contare sulla partecipazione di oltre 2 miliardi di persone in 7000 città e 154 Paesi nel mondo.

All'iniziativa aderisce anche la L'Evidenziatore Del Web e tutti i blog e siti internet del: CIRCUITO "MANDINGO DI DOLCEACQUA"©
  che dalle 20.30, per un'ora, spegnerà tutte le luci e i computer della redazione.

Fonte: VOCE D'iTALIA

martedì, luglio 02, 2013

DOMANDA ENERGETICA NAZIONALE: PER IL 2013 UN ULTERIORE CALO DEL 5,1%

Il comunicato con un estratto dello studio realizzato da Federmanager Roma (Federazione Dirigenti Aziende Industriali) e AIEE (Associazione Italiana degli Economisti dell'Energia) sulla situazione energetica in Italia. Dallo studio emerge che anche nel 2013 si registrerà un ulteriore calo della domanda energetica nazionale pari al -5,1% .

Sempre nel comunicato, le richieste di Federmanager Roma per rilanciare il sistema energetico italiano.
Lo studio sarà discusso nel corso del convegno dal titolo “Il costo dell’energia. Vincolo allo sviluppo e alla competitività”, che si terrà oggi alle ore 16.00 presso l’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma.

Oggi le aziende italiane scontano un forte gap competitivo con le realtà straniere, una bolletta elettrica più cara di un terzo rispetto agli altri Paesi europei: un vincolo strutturale così forte da mettere a rischio qualsiasi prospettiva di ripresa economica. “Occorre aggredire subito le cause del problema - afferma Federmanager Roma - ponendo l’obiettivo del recupero di competitività ed efficienza del sistema produttivo al centro di una nuova politica energetica nazionale”

Nel 2013 la domanda energetica nazionale è destinata a scendere ancora. Un calo che, entro fine anno, si stima possa raggiungere il -5,1%. In pratica si passerà dai 184,2 milioni di TEP del 2011 ai 174,8 del 2013.
Un trend negativo quello della domanda di energia che - secondo lo studio “Il costo dell’energia. Vincoli allo sviluppo e alla competitività”, realizzato da Federmanager Roma (Federazione Dirigenti Aziende Industriali) e AIEE (Associazione Italiana degli Economisti dell'Energia) e presentato oggi alla Facoltà di Ingegneria di Roma Tre - è già in atto da diversi anni e si è aggravato con l’avvio della crisi economica internazionale del 2008. Un trend cui fa da contraltare un altro fenomeno, l’eccessivo costo dell’energia elettrica, che se non affrontato vigorosamente mette a serio rischio qualsiasi prospettiva di ripresa dell’economia italiana.

“Non c’è più tempo da perdere - avverte il Presidente di Federmanager Roma Nicola Tosto - nell’aggredire le cause del problema e definire, al più presto, un nuovo Piano energetico nazionale che manca da 25 anni”.
Le principali problematiche energetiche che l’Italia si trova a dover affrontare sono due: sicurezza dell’approvvigionamento e compatibilità economica dello stesso. Sul secondo punto, lo studio Federmanager Roma-AIEE indica come dal 2000 al 2012 la fattura energetica sia passata da 37 a 64 miliardi di euro, con un’incidenza del 4,5% del PIL. Parallelamente, l’onere per l’approvvigionamento dei soli prodotti petroliferi è salito da 18,6 a 34 miliardi di euro. In totale, l’incidenza della fattura energetica sul PIL è salita dal 2,4% al 4,5, con una crescita dell’87,5% in 12 anni. 

In Italia incide pesantemente, rispetto alle altre realtà europee, l’elevato carico fiscale di accise e imposte che gravano sui prodotti petroliferi come, ad esempio, il gasolio per trazione (che viene consumato per oltre il 60% a fini di trasporto commerciale), con gravi danni per la competitività del settore rispetto ai trasportatori stranieri. “In Italia - denuncia Tosto - i prodotti energetici vengono utilizzati come veicoli di prelievo fiscale, con la trasformazione di molti operatori in veri e propri sostituti d’imposta. Ciò finisce con l’incidere negativamente sulla competitività delle nostre aziende, a causa degli elevati costi che si trovano a dover sostenere”.

Relativamente al costo dell’energia elettrica, “l’Italia paga un prezzo superiore del 30-35% a quello dei principali Paesi concorrenti - aggiunge Edgardo Curcio, Presidente Fondazione Energia di AIEE -. E il differenziale è particolarmente significativo proprio nei settori produttivi.

Uno squilibrio dovuto sia al mix delle fonti utilizzate per la produzione, sia al carico fiscale e parafiscale che, negli anni, è costantemente cresciuto. In questo quadro c’è anche da segnalare il costo derivante dagli oneri di sistema a sostegno dello sviluppo delle fonti rinnovabili, che ha ormai superato i 10 miliardi di euro all’anno.

Questa situazione rende necessario un ripensamento delle nostre politiche energetiche nazionali, altrimenti si rischia di perdere ulteriori posizioni in termini di competitività rispetto alle aziende straniere”.
Ma quali sono i fattori di squilibrio che l’Italia si trova a dover affrontare? Lo studio Federmanager Roma-AIEE focalizza l’attenzione su 7 punti:

• struttura della copertura energetica sbilanciata verso l’utilizzo delle fonti energetiche più pregiate e costose (gas naturale e petrolio), con una scarsa o nessuna disponibilità verso carbone ed energia nucleare;

• incentivi allo sviluppo di fonti rinnovabili eccessivi, che hanno stimolato iniziative anche di carattere speculativo; 

• scarsa ricaduta per l’indotto italiano, poiché lo sviluppo delle fonti rinnovabili ha favorito in prevalenza i produttori stranieri;

• scarso coordinamento tra le varie fonti, con conseguente eccedenza di capacità di produzione di elettricità, perché l’Italia accusa un esubero di capacità di produzione di energia elettrica da fonte termica;

• eccedenza di capacità di raffinazione, con basso utilizzo degli impianti e prospettive di ulteriore peggioramento;

• ultimo, ma primo per importanza, mancanza di una politica energetica (l’ultimo Piano Energetico Nazionale è datato 1988). 

Gli interventi prioritari suggeriti da Federmanager Roma i seguenti:
1) rimodulare la fiscalità a carico soprattutto dei consumi energetici per usi produttivi (energia elettrica, gasolio per trazione);

2) avviare un processo di razionalizzazione degli impianti di produzione in un’ottica di armonizzazione nella distribuzione fra energia elettrica da fonti rinnovabili ed energia elettrica da fonte termica;

3) impostare una ulteriore, nuova diversificazione delle fonti energetiche e delle basi di approvvigionamento.

Per fare tutto ciò, avverte Federmanager Roma, “occorre recuperare una visione di lungo periodo, che ponga in primo piano la ricerca e sviluppo e l’attenzione a nuove fonti che si stanno affacciando sul mercato internazionale”. Conclude Tosto: “Se non recupereremo la cultura e la capacità di allungare la visione oltre il contingente, con il gusto delle sfide strategiche, non avremo speranza di uscire dall’attuale stato di penalizzazione”.


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