E un impiegato giapponese, Sciota Fujiwara, proprio a causa della propria passione nei confronti del pesce crudo, ci ha rimesso la salute. All’interno del cervello dell’uomo infatti e’ stato scoperto un quantitativo impressionante di piccoli vermi l’esistenza dei quali al povero impiegato non sarebbe nemmeno passata per la mente. Va detto che il signor Fujiwara da tempo soffriva di una forte forma di emicrania che successivamente e’ andata a colpire sia gli arti superiori che quelli inferiori. Nemmeno i raggi e la scansione a computer del cervello si sono rivelati in grado di stilare una diagnosi precisa e solo l’apertura del cranio ha permesso ai chirurgi giapponesi di scoprire all’interno del cervello la presenza di un gigantesco quantitativo di piccoli vermi.
In qualsiasi tipo di pesce, compreso quello di mare, avviene la formazione di questi piccoli vermi ed il loro livello e’ assai superiore nel caso in cui il pesce venga consumato crudo. Da sempre nella cucina giapponese vengono utilizzati sia il riso che il pesce crudo, tra l’altro gli ingredienti principali del sushi, a proposito del quale i cuochi nipponici ne ritengono il mantenimento del gusto di origine nonche’ l’aspetto esteriore le due caratteristiche principali.
Va detto che il sushi tradizionale non viene sottoposto a nessun tipo di lavoratura, dal momento che nel paese del Sol Levante il pesce crudo e’ tradizionalmente simbolo di longevita’. Infatti i prodotti di mare sono estremamente ricchi di sostanze minerali e microelementi, mentre il riso contiene la cellulosa, sostanza di fondamentale importanza nel processo di digestione. Trattandosi infine di un piatto a basso contenuto calorico, il sushi e’ diventato molto popolare in qualita’ di piatto ideale per le tante persone alle prese col problema dei chili superflui. In ogni caso, il consiglio e’ quello di andarci cauti per non fare la fine del signor Fujiwara.
Fonte: http://www.express-news.it/