Questo è uno dei tanti motivi i quali dovranno sensibilizzarci ad usare meno l'automobile.
Nello studio le donne esposte ai più alti livelli di particolato ambientale, alla lunga hanno sperimentato un maggior calo cognitivo rispetto alle coetanee.
Inoltre elevati livelli di esposizione a lungo termine sia di Pm10 che di particolato fine sono risultati associati a un declino cognitivo “in rosa” significativamente più veloce. I ricercatori hanno esaminato le varie particelle inquinanti sospese nell’aria, dividendole in base al diametro. Il team ha poi messo in relazione lo smog con il declino cognitivo, utilizzando i dati del Nurses Health Study Cognitive Cohort, che ha seguito 19.409 donne americane di 70-81 anni per 14 anni. «Il nostro studio ha esplorato l’esposizione cronica all’inquinamento atmosferico in relazione al declino cognitivo tra le anziane - spiega Weuve - anche perché si tratta di un aspetto poco noto». L’esposizione al particolato atmosferico è già stata associata al rischio cardiovascolare, che a sua volta può giocare un ruolo nel causare o accelerare il declino cognitivo, riflettono gli esperti. «A differenza di altri fattori che possono essere coinvolti nella demenza, come la dieta e l’attività fisica, l’inquinamento dell’aria è qualcosa su cui possiamo intervenire come società, attraverso la politica, la regolamentazione e la tecnologia», ha detto Weuve. «Quindi, se i nostri risultati saranno confermati da altre ricerche, la riduzione dell’inquinamento atmosferico si rivelerà un mezzo per ridurre il declino mentale legato all’età negli anziani e, infine, la demenza», conclude Weuve.
Articolo da Sanità News del 16/2/2012
